Bonifica: per il più grande bacino idrografico d’Europa non c’è un euro

Quante volte ci hanno detto: “questo lavoro è antieconomico, non ci conviene farlo. Questo é un lavoro parassitario, non serve a nessuno e spreca solo risorse necessarie ed importanti” lo hanno ripetuto tante volte che alla fine questo concetto é entrato nel nostro cervello, questo, che era ed é solo un concetto, é diventato realtà.

Le cose non stanno così.

Chi di voi che state leggendo è convinto che non serve prendersi cura del nostro territorio, che i fossi possono pure tracimare, le pianure inondarsi e la terra franare tanto……non fa niente, per ciascuno di noi non c’è danno, anzi c’è un risparmio di tasse e di economia.

Ecco questo, chiunque è sensato di mente, non lo direbbe, non lo penserebbe.

Ed invece questo, incredibile a dirsi, lo pensano in Regione Lazio, e purtroppo non solo lì.

Infatti dopo aver cancellato le Provincie, dopo aver smantellato o commissariato la quasi totalità delle strutture intermedie e di quelle che “lor signori” stessi avevano voluto e creato, essi continuano a battere su quel concetto, e a forza di ripeterlo, per tutti noi è diventato realtà.

E lo è veramente tanto che per il Consorzio della Bonifica di Rieti, che opera nel più grande bacino idrografico ed imbrifero di Europa, non c’è un euro, per pagare gli stipendi arretrati, per comprare la nafta per gli automezzi, per riparare i trattori e le macchine, anzi è ancora peggio…non c’è futuro.

La cosa seria è però che questo futuro riguarda tutti noi, i nostri figli e le generazioni che verranno, non si tratta di spalare sabbia nel deserto, o piantare il grano in riva al mare, è il prendersi cura delle idrovore, delle chiuse, dei canali di deflusso, lavoro che c’è e che qualcuno deve fare, prima o poi, prima dei disastri che accadono, lavori che nessuno più vuole finanziare; perché finanziare questo vorrebbe dire togliere soldi dalle tasche dei ricchi, che come ben sappiamo, abitano altrove, e non ci pensano nemmeno alle cose utili per tutti, per la collettività; lo considerano uno spreco.

Ecco questo è il concetto che si è andato affermando e però vorremo che fosse chiaro, è inutile pagare giornalisti, televisioni, tenenti e colonnelli, generali e protezione civile, che ci spiegano dei disastri e del cambiamento climatico, se noi, non ci occupiamo della nostra terra e del nostro destino, se noi non ci opponiamo a quella lobby di pochi.

È inutile che noi “vetero qualcosa” continuiamo a chiedere a coloro i quali hanno tanti soldi da parte da non sapere che cosa farsene di stare dentro questa società e di contribuire a mantenerla, o ancora più insensato chiedere alla lobby dei politici di professione di “obbligarli” a farli contribuire al mantenimento di questa società e di questa civiltà, se la finanza, ovvero chi tiene i dané, ed il lavoro, quello utile necessario, sono oramai due cose lontane, distanti, e se noi comuni mortali non ci incazziamo e pretendiamo che questo cambi, che non sia più così, che non deve essere così perché, semplicemente, non è giusto, allora….

Ci risentiamo al prossimo disastro.

p.s. Posso immaginare i sorrisini di quanti, ma non mene frega niente, perché conosco le lacrime e la umiliazione dei tanti.