Boncompagni al Sindaco e a Degni: cosa sta facendo il Comune di Rieti?

«Come Segretario di Codici Rieti ed anche come ex amministratore non voglio dare giudizi di merito sulla gestione vecchia e nuova della cosa pubblica comunale. Sul passato le eventuali responsabilità vanno individuate dagli Organi competenti e non dai politici di turno. Però una cosa è certa e preoccupa molto; molti, troppi i precari che vanno a casa dal Comune di Rieti. Molte le famiglie, che, gravate sempre più da oneri , dall’oggi al domani si trovano ad affrontare il problema della sussistenza. Molte e gravose nuove tasse e balzelli che nel nostro comune non sono certamente leggere».

Lo scrive Antonio Boncompagni in una lettera al Sindaco Petrangeli e all’Assessore al Bilancio del Comune di Rieti Degni «senza voler giudicare il come e il perché del “licenziamento” dei precari comunali o perché nel nostro comune si applicano alte tariffe». Tuttavia «Codici si sente in diritto e in dovere di chiedere al sindaco, Simone Petrangeli, cosa sta facendo il Comune di Rieti per il recupero di risorse economiche più volte segnalate» e nello specifico: «se il Comune ha avviato il procedimento per recuperare il denaro pubblico speso per la bonifica dei siti ex Zepa, interni alla riserva dei Laghi secondo quanto consigliato dall’avv Livio Festuccia con il parere (oneroso) reso nell’agosto 2010»; «se sono stati incassati e a quanto ammontano (non certo una bazzacola) gli oneri concessori collegati alle opere realizzate a Largo San Giorgio»; «cosa ne è stato della determinazione assunta dalla scorsa giunta con la quale si era dato mandato di avviare l’esproprio a favore del Comune di Rieti del sito di Monte Calcarone, nel rispetto della normativa vigente, sito in cui stazionano con pagamento di canone quasi tutti i ripetitori radiotelevisivi del nostro territorio, canoni che oggi non incassa il comune»; «cosa accade o accadrà in merito al parere legale voluto dal sindaco Petrangeli, e pagato oltre ventimila euro all’avv. Di Fava, con il quale l’avvocato invitava il Comune di Rieti a vendere le quattro farmacie ASM, oppure a creare una azienda speciale comunale per la loro gestione, questo per rispettare la normativa di settore (è chiaro che la vendita delle farmacie darebbe una grossa boccata economica alle casse del Comune e quindi una possibilità per i tanti disoccupati o per abbassare le addizionali-imu-tares ecc.)».

Infine, «ma non da ultimo» Boncompagni chiede «di conoscere le decisioni adottate, quale Comune capoluogo, per ottenere il pagamento dei 72 milioni di euro indicati nella messa in mora nel lontano dicembre 2011, della Guardia di Finanza per il ristoro economico dello sfruttamento delle nostre Sorgenti».

«Questi – spiega il segretario di Codici – alcuni dei capitoli che il Comune di Rieti avrebbe il dovere di riprendere dal passato e definire e che invece non vengono considerati, ma che se portati a termine porterebbero consistenti risorse economiche alle casse comunali, così da evitare tagli al personale seppure precario e tagli orizzontali ai servizi essenziali come quelli socio assistenziali o nuove onerose imposizioni. Ed a proposito dell’emergenza morale di cui tanto si parla sarebbe il caso che il Sindaco verificasse e mettesse in mora gli eventuali responsabili per la mancata attività di recupero delle somme; così come nel rispetto della trasparenza massima, sarebbe il caso che ogni amministratore comunicasse eventuali carichi penali pendenti se in relazione al proprio incarico politico istituzionale attualmente ricoperto».

«Appare del tutto evidente – conclude Boncompagni – che non avendo intenzione di parlare inascoltato all’infinito, ove le problematiche di natura economica segnalate non trovassero adeguato spazio nel bilancio dell’ente, questa associazione non potrebbe che interessare la delegazione regionale della Corte dei Conti».