“I terroristi ci vogliono dividere. Vogliono che ci odiamo. Vogliono cambiare il nostro modo di vivere. Ma proprio come abbiamo visto a Manchester, i londinesi stanno rispondendo con generosità e con cuori aperti. Con coraggio, resilienza e determinazione”. Lo scrive l’arcivescovo di Canterbury, Justin Welby, in un post pubblicato ieri sera su Facebook, dedicato all’attacco al “London Bridge”.
Nel post, l’arcivescovo racconta come dopo “gli orribili eventi di Londra della scorsa notte, le chiese di tutta la Gran Bretagna hanno pregato per i feriti e tutte le persone colpite che stanno affrontando una così difficile prova di dolore”. In particolare a Folkestone era “tangibile” – scrive Welby – la determinazione di “pregare, stringersi nel dolore e stare al fianco della gente di Londra”
“Oggi è Pentecoste e preghiamo ‘Vieni Spirito Santo’, Spirito della pace, della guarigione e della speranza. Ciò che abbiamo celebrato questa mattina in chiesa è la speranza eterna che abbiamo in Gesù Cristo, ma anche nelle risorse profonde che abbiamo nella nostra fede, nella nostra storia, nella nostra cultura, e che ora ci consentono di affrontare questa sfida con coraggio”.
In mattinata, l’arcivescovo Welby in un’intervista all’emittente radiofonica “Lbc”, ha raccontato di aver vissuto in prima persona lo shock dell’attacco perché abita a solo un chilometro di distanza dal luogo dell’attentato e di aver visto come i londinesi hanno reagito al terrore con generosità. “Londra – ha detto – sta dimostrando perché è considerata una delle più grandi città del mondo”. E poi ha lanciato un messaggio di pace alla nazione: “Non dobbiamo prendercela con le persone a causa della loro fede o della loro categoria, ma dobbiamo rivolgerci alle persone che cercano di dividerci e di distruggerci”.