Pregate perché Dio ci apra la Porta della Parola per annunciare il mistero di Cristo (Col 4,2)
In occasione del solenne inizio del suo pontificato, il Beato Giovanni Paolo II, pronunciò alcune vibranti parole, che hanno avuto, in questi anni, un eco profonda in tutta la Chiesa: “Aprite, anzi spalancate, le porte a Cristo!”. Io vorrei riprendere questo invito e farne il tema della nostra riflessione. Esso contiene infatti un tipico programma di “preparazione”. Aprire le porte a Cristo indica la stessa fondamentale azione che Giovanni Battista esprimeva con l’immagine del preparare le vie al Signore (cf Mt 3,3).
Nella liturgia dell’Avvento ha avuto sempre un posto di rilievo il Salmo che dice: “Alzate, o porte, la vostra fronte, alzatevi, soglie antiche, ed entri il re della gloria” (Sal 23/24,7). Lo si incontra come responsorio nell’Ufficio della I Domenica di Avvento e un tempo lo si ascoltava anche nella Messa della vigilia di Natale. Una possibile interpretazione di questo Salmo è che esso si riferisca al momento in cui l’Arca del Signore era portata a Gerusalemme e collocata in una sede provvisoria: forse nel luogo di culto di qualche divinità locale preesistente, che aveva le porte troppo anguste per farvi passare l’Arca, per cui bisognò alzare il frontale e allargarne l’apertura. Il dialogo concitato: “Aprite le porte… Entri il re della gloria!”, riprodurrebbe, in questo caso, in chiave liturgica e responsoriale, il dialogo tra quelli che accompagnavano l’Arca e quelli che erano dentro ad attenderla.
Nell’interpretazione dei Padri, le porte di cui si parla in questo Salmo, divengono quelle degli Inferi, in occasione della discesa in essi di Cristo, oppure le porte del cielo che si aprono per accoglierlo nella sua Ascensione. Ma sono anche le porte del cuore dell’uomo: “Ogni uomo ha una porta per la quale entra Cristo”, dice S. Ambrogio citando questi versetti .
La porta è stata sempre un elemento carico di simbolismo, specialmente nella Bibbia. In quanto passaggio da fuori a dentro, dall’esterno all’interno, indica protezione, comunicazione, accoglienza, intimità, segreto. La grande porta, che l’uomo può aprire, o chiudere, a Cristo, è una sola e si chiama libertà dal peccato:“Cristo ci ha liberati per la libertà” (Gal 5,1).
(da: Preparate le vie del Signore)
Per gentile concessione della casa editrice Ancora.