Ci sarà anche l’Archivio di Stato di Rieti – mercoledì 28 novembre alle 11 – alla cerimonia di inaugurazione della Officina laboratorio di Amatrice, per presentare il progetto di digitalizzazione, realizzato dall’Archivio di Stato reatino, dalla Soprintendenza archivistica e bibliografica del Lazio e dalla Direzione generale Archivi del Mibac, riguardante le delibere di consiglio e di giunta del Comune di Amatrice dal 1817 al 1952.
I documenti erano stati recuperati dopo il sisma del 2016 grazie all’intensa attività portata avanti dalla strutture del ministero dei Beni e delle Attività culturali, tra le quali l’Istituto centrale per il restauro e la conservazione del patrimonio archivistico e librario (Icrcpal), la Soprintendenza archivistica e bibliografica del Lazio e l’Archivio di Stato di Rieti.
Il progetto di conversione in supporto digitale è di rilevante importanza, nonché di forte testimonianza e permette di percorrere 135 anni di amministrazione comunale di Amatrice. I file saranno consultabili grazie alla strumentazione informatica donata dalla società “Studio AF srl” di Roma, impegnata anche in una parte di attività di digitalizzazione dei documenti.
La sala laboratorio – presente all’interno della struttura in cui sarà ospitato un plastico che riproduce l’antico borgo di Amatrice – sarà dedicata al soprintendente ai Beni archeologici, Belle arti e Paesaggio, Saverio Urciuoli.
«Siamo orgogliosi come Archivio di Stato per il lavoro realizzato – ha commentato il direttore Roberto Lorenzetti -. La digitalizzazione permetterà un’agevole consultazione dei documenti in parte in condizioni precarie e rappresenta un ulteriore capitolo dell’attività di tutela e recupero compiuta dopo il sisma. Grazie alla Soprintendenza archivistica e bibliografica del Lazio e alla Direzione generale Archivi possiamo consegnare ad Amatrice un nuovo tassello di memoria».