Arte

Alla ricerca del bello, Rieti sulle tracce di Ricci e Canova con una mostra diffusa

“Alla ricerca del bello – sulle tracce di Ricci e Canova”: da sabato 10 dicembre nella Città di Rieti una mostra diffusa. Rosati: “approccio innovativo per valorizzare il nostro patrimonio culturale”

Sabato 10 dicembre prenderà il via la mostra diffusa “Alla ricerca del bello – Sulle tracce di Ricci e Canova” organizzata dall’assessorato alla cultura del Comune di Rieti con il sostegno della Regione Lazio e la collaborazione di Biblioteca Paroniana, Chiesa di Rieti, Associazione culturale Riattivati e Fondazione Fedrigoni Fabriano.

Il programma della Giornata inaugurale prevede alle 16.30 un convegno presso la Sala Consiliare del Comune di Rieti (Piazza Vittorio Emanuele II) e alle 18 il taglio del nastro presso la Sezione storico-artistica del Museo Civico presso il Palazzo Comunale.

La mostra consta di un allestimento innovativo teso, in particolare, alla valorizzazione dell’Ebe del Canova del Museo reatino e propone un approccio didattico-divulgativo con pannelli bilingue, scelte grafiche accurate che puntano ad esaltare l’eleganza formale della scultura e la sobrietà del gusto neoclassico e una valorizzazione diffusa in Città: oltre al ruolo centrale del Museo Civico anche la Cattedrale di Santa Maria, Palazzo Vincenti Mareri, Palazzo Ricci e la Basilica di Sant’Agostino.

Il convegno in programma alle 16.30 presso la Sala Consiliare – coordinato da Martina Mei – sarà introdotto dal saluto iniziale del Sindaco di Rieti Daniele Sinibaldi e vedrà i seguenti interventi: Rita Pasquetti relazionerà su “Angelo Maria Ricci tra Arcadia e Romanticismo”, Elena Santilli della Fondazione Fedrigoni Fabriano relazionerà su “Antoniano Canova e la carta Fabriano”, Enzo Marzi su “Gli artisti neoclassici nelle opere di Ricci”, Letizia Rosati su  “L’Ebe del Museo Civico di Rieti e il carteggio Canova-Ricci” e Giacomo Nicolò su “L’impegno del terzo settore a favore della Cultura”.

«Nel 1822 moriva a Venezia Antonio Canova, il più grande scultore dell’età Neoclassica e ultimo grande artista italiano dal respiro internazionale – spiega l’assessore alla cultura, Letizia Rosati – Il Comune di Rieti non poteva non fargli omaggio nel bicentenario della morte con questa mostra diffusa nel centro storico, dal carattere didattico e divulgativo, che vuole restituire al visitatore l’atmosfera culturale del primo Ottocento di cui l’erudito Angelo Maria Ricci fu assoluto protagonista. Parte del suo patrimonio fu acquistato nei primi anni del Novecento dall’amministrazione comunale, che entrò così in possesso della celebre Ebe in gesso del 1817 e del suo ricco carteggio, denso di scambi epistolari con gli intellettuali dell’epoca. Il pregio di questo nuovo allestimento della sezione storico-artistica del Museo Civico è quello di mettere in relazione cinque lettere del carteggio Ricci con la scultura – conclude l’assessore Rosati – Il progetto culturale vuole favorire la conoscenza del patrimonio conservato nel Museo civico, affinché esso diventi evento sociale per la comunità e garantisca una fruizione consapevole che valorizzi l’essenza di quella Italia minore di cui Rieti è parte. Ringrazio l’associazione Riattivati per l’impegno profuso e la qualità del lavoro nonostante la ristrettezza dei tempi che dimostra il valore dei nostri giovani, e tutto il personale del settore cultura del Comune che ha collaborato a questa interessante e attesa innovazione».