Al vescovo eletto di Rieti il premio giornalistico “Angelo Narducci”

Mercoledì 29 luglio, a Lerici, in occasione della quarantesima edizione della festa di «Avvenire», è stato consegnato a monsignor Domenico Pompili, vescovo eletto di Rieti e già direttore dell’Ufficio nazionale per le Comunicazioni sociali della Cei, il premio giornalistico intitolato ad “Angelo Narducci”, storico direttore di «Avvenire».

«Nella sua lunga attività nel campo dell’informazione – si legge nella motivazione – monsignor Pompili ha saputo proporre, anche attraverso i nuovi linguaggi della comunicazione digitale, l’autentica e perenne novità del Vangelo. In particolare ha riconosciuto che il mondo del web, quale parte ormai integrante della nostra realtà quotidiana, può essere un antidoto potente alla frammentazione e all’astrazione disumanizzanteCoerentemente, si è impegnato per una nuova comunicazione sociale valorizzando non tanto la mera trasmissione di contenuti tra soggetti, quanto l’instaurazione di una relazione tra gli interlocutori».

A consegnare il premio a monsignor Pompili sono stati il vescovo di La Spezia-Sarzana-Brugnato, monsignor Luigi Ernesto Palletti, e il direttore di «Avvenire», Marco Tarquinio. Per l‘occasione il vescovo eletto di Rieti è stato intervistato da Alessandro Zaccuri di «Avvenire». Sempre nella mattinata di mercoledì monsignor Pompili ha tenuto a Lerici una riflessione sull‘importanza dei media ai sacerdoti della diocesi.

A dare il tema della festa di «Avvenire» di quest’anno, è stata una frase di Paolo VI, tratta dalla sua enciclica sociale “Populorum progressio” di quasi mezzo secolo fa: «Tutti, ciascuno al vostro posto, voi siete i costruttori di un mondo nuovo».

Un mondo nuovo – ha sottolineato mons. Pompili – è quello che accetta la sfida sempre più stringente dei mass media: la accetta, ma non la subisce, rilanciando ogni possibile occasione di dialogo vero, quello che è tale se fondato su un’identità autentica e, per i credenti, su una testimonianza di fede.