Hanno preso il via dal mattino le attività per il Corpus Domini, con la preparazione delle infiorate lungo le vie del centro storico. Complice un’assolata giornata di giugno gli infioratori hanno dato sfogo a tecnica e fantasia per decorare tutte le strade su cui è passata la processione.
Uno sguardo al “Pane di vita” che ha visto anche l’allestimento sotto gli archi del vescovado di una frequentata mostra sul “mago del grano” Nazareno Strampelli.
«Abbiamo bisogno di riscoprire tutti insieme la forza trasformante del pane e del vino eucaristici, ne ha bisogno il mondo se non vuole assopirsi e perdere il senso della sua evoluzione», ha sottolineato il vescovo Domenico richiamando la centralità dell’Eucaristia nella vita dei cristiani: «“Questo è il mio corpo, prendete, questo è il mio sangue, bevete”: è a partire da un pezzo di pane e da una goccia di vino – ha sottolineato mons Pompili – che il mondo cambia volto e Dio porta a compimento la sua creazione. Per questo la messa resta sempre la fonte e il culmine della vita cristiana, e non si dà credente che non sia praticante, così come non si dà sviluppo che non sia evoluzione».
La processione serale ha attraversato le vie del centro coinvolgendo il clero e la cittadinanza in un intenso momento di preghiera e devozione per il Corpo e Sangue di Cristo. Al rientro in Cattedrale, accompagnato dal suono dell’organo e dalle voci della Schola Cantorum, il vescovo ha impartito la benedizione eucaristica ai fedeli.