RIcostruzione

Ad Amatrice la festa della Trebbiatura con il Bio-Distretto Terra Viva

Un consorzio delle aziende agricole lancia il bio distretto Terra Viva. Alcuni prodotti sono già in commercio: grissinotto, il frollino mela e cannella, la birra Viva. Con la “festa della trebbiatura” si fa il punto sul lavoro svolto dagli agricoltori e si ragiona sul futuro

Si svolgerà dal 26 al 28 di luglio ad Amatrice la “festa della trebbiatura” promossa dall’Associazione Amatrice Terra Viva, in collaborazione con Legambiente e Alce Nero. Patrocinata dalla Regione Lazio e dal Comune di Amatrice, l’iniziativa è legata al progetto imprenditoriale delle aziende agricole del comprensorio e aderenti al Bio-distretto Terra Viva, che intendono rilanciare l’economia rurale attraverso la conversione al biologico dei campi nella zona di Amatrice.

Un progetto di ricostruzione

Un modo di caratterizzare la produzione primaria che a tre anni dal terremoto vede la partecipazione e il lavoro di una ventina di realtà agricole. La “Festa della Trebbiatura” è il momento annuale per fare il punto sul lavoro svolto con passione da agricoltori che vogliono ricostruire un territorio offeso ma non sconfitto. Un punto di arrivo che è anche momento di ripartenza con uno “slancio nuovo”, un obiettivo importante.

Non solo per la ricostruzione dei territori colpiti dal sisma, ma più in generale, come modello per le realtà rurali. È infatti necessario rilanciare l’attenzione per le aree interne, affinché le comunità possano essere custodi degli Appennini e garanti della sostenibilità. Non basta coltivare la terra: non può esistere una economia agricola rurale senza incentivare processi di trasformazione dei prodotti. Senza realtà a artigianali non sono sostenibili le produzioni agricole in aree appennini. Non può esistere una agricoltura nelle terre marginali senza immaginare un contesto di accoglienza e di valorizzazione di quel territorio. E anche questi temi saranno al centro della tre giorni ad Amatrice.

Il programma

La Festa avrà luogo nella frazione di Conca, a ridosso del lago Scandarello – con stand gastronomici, musica, rievocazione storica di antichi mestieri, una trebbia antica perfettamente funzionante per ricordare e celebrare una tradizione di questo territorio –ma la manifestazione inizierà venerdi 26, alle ore 17.30, presso l’Area Food di Amatrice con un seminario sulla proposta del Bio distretto di Amatrice e il lancio dei primi prodotti “Amatrice Terra Viva”.

Sabato 27, nella frazione di Conche, dalle 14, una manifestazione equestre di antichi mestieri con il cavallo. Seguirà un aperitivo con la nuova birra “Viva” e per poi concludere la serata con il gruppo musicale “Street Clercks”.

Domenica alle 9 il vescovo Domenico presiederà la celebrazione eucaristica. Al termine si svolgerà la rievocazione storica della Trebbiatura con personale in costume e la presentazione dell’associazione “Amatrice Terra Viva”. Tutti i due giorni avranno stand gastronomici e gazebo con alcuni prodotti locali.

Ad anticipare la festa, la conferenza stampa tenuta nella Sala Biblioteca della Regione Lazio, per presentare il progetto e i risultati tangibili dei tre anni di attività con tanto di prodotti marchiati da grissinotto, a frollino mela e cannella e birra Viva. Interverranno: Cristiana Avenali, responsabile Ufficio di Scopo per i Piccoli Comuni Regione Lazio; Elio Di Marco, presidente di “Amatrice Terra Viva”; Antonio Fontanella, sindaco Amatrice; Roberto Scacchi, presidente Legambiente Lazio e Marco Santori per Alce Nero. Sono stati invitati: Enrica Onorati, assessore Agricoltura Regione Lazio e Claudio Di Bernardino, assessore alle Politiche del Lavoro e della Ricostruzione Regione Lazio,

«In questi tre anni – racconta Adelio Di Marco, presidente dell’associazione Amatrice Terra Viva – abbiamo recintato 12 km, seminato a cereale 70 ettari. Abbiamo fornito il grano Solina per la realizzazione di un frollino con mela e cannella, oggi già sul mercato, ad Alce Nero, azienda leader del biologico che dagli inizi ha collaborato con il comitato “Amatrice Terra Viva” sui progetti di ripristino. Abbiamo già sviluppato un grissino, fatto test per produrre pasta all’uovo con alcuni dei migliori chef della capitale, consegnato le prime produzioni di patate biologiche. La sfida oggi è quella di valorizzare questi prodotti e la natura che li produce».

«Vogliamo condividere il progetto del Bio distretto – continua Di Marco – con le amministrazioni locali e regionali, con le realtà imprenditoriali, con gli abitanti di un territorio vasto, in un quadrilatero dell’Italia centrale che ha i suoi vertici in Leonessa, Cascia, Acquasanta e Montereale e vede Amatrice come un cuore pulsante e la Salaria come la sua arteria principale. Per noi ricostruire significa prima di tutto vivere questa terra, farla conoscere, condividerla per dare non solo speranza a chi ha perso tutto ma anche una prospettiva a giovani che possano riscoprire il valore e le potenzialità della grande conca di Amatrice».