Scuola

A Palermo un lenzuolo antimafia degli alunni reatini della “Sisti”

Sventola anche un lenzuolo proveniente da Rieti in questi giorni a Palermo per “Le memorie di tutti”, il concorso per le scuole promosso dal Ministero dell’Istruzione e dalla Fondazione Falcone

Sventola anche un lenzuolo proveniente da Rieti in questi giorni a Palermo per “Le memorie di tutti”, il concorso per le scuole promosso dal Ministero dell’Istruzione e dalla Fondazione Falcone: più che una competizione, un’iniziativa commemorativa e di sensibilizzazione alla legalità, con l’intento di rendere omaggio alla memoria delle figure dei giudici Giovanni Falcone, Paolo Borsellino, Francesca Morvillo e degli agenti di scorta Agostino Catalano, Walter Eddie Cosina, Rocco Dicillo, Vincenzo Li Muli, Emanuela Loi, Antonio Montinaro, Vito Schifani, Claudio Traina, uccisi da Cosa Nostra nel 1992.

Mentre si prepara la giornata commemorativa del 23 maggio, nel trentennale della strage di Capaci, nel capoluogo siciliano sono appesi i lenzuoli realizzati dalle scuole di tutta Italia per l’iniziativa alla quale ha voluto partecipare anche l’Istituto comprensivo Minervini-Sisti di Rieti.

Sono stati in particolare i ragazzi della III E della scuola media “Basilio Sisti” a cimentarsi nella realizzazione del lenzuolo, ideando il disegno simbolico che illustra una mongolfiera rappresentante la legalità, con il nome di Falcone e le virtù che la esprimono, la quale tende a innalzarsi liberandosi delle “zavorre” che sono gli atteggiamenti omertosi, mafiosi, ingiusti, illegali; accanto, il volo di una colomba emblema di libertà che significativamente porta nel becco un cartellino con la scritta “noi”.

“Noi” sono i ragazzi che, nell’ambito del percorso didattico di Educazione Civica volto proprio a riflettere sul valore della legalità e dell’impegno di tanti eroi che hanno lottato contro le mafie, si sono impegnati in questo lavoro, traducendo le riflessioni svolte nell’attività pratica che, a turno, li ha visti all’opera sulla tela, un metro per un metro, sotto la supervisione della docente di Arte e Immagine, utilizzando la tecnica dei colori acrilici.

E come riferito dalla parente di un’alunna che lì vive, la realizzazione dei ragazzi reatini già sventola in una via di Palermo fra i tanti lavori che vogliono testimoniare la speranza di riscatto e il desiderio profondo di giustizia.