La signora Filomena: «curo i miei fiori per non pensare a quella notte»

Filomena Ippoliti ha quasi ottant’anni, e vive in una Sae di quaranta metri quadri nell’area Trentino.

In quella casetta ieri ha ricevuto il cardinale Francesco Montenegro, arcivescovo di Agrigento e presidente di Caritas italiana, il quale oltre a visitare le strutture ha voluto portare una parola di conforto alle persone provate da tanta sofferenza.

«Una visita inaspettata che mi ha fatto molto piacere, tutta questa vicinanza ci aiuta ad andare avanti e ci fa capire che nessuno si sta dimenticando di noi e del nostro dolore», dice la signora, visibilmente commossa da una piccola sorpresa quotidiana in tante giornate l’una uguale all’altra. Prima del terremoto del 24 agosto 2016, la sua casa era in un condominio di Amatrice, nella frazione Casaletto.

”Quella” notte, sparitacque di tante esistenze, la nipotina di 15 anni doveva dormire da lei, ma poi i fili del destino tramarono in un’altra direzione: «durante l’estate aveva conosciuto un ragazzo con cui si era fidanzata e visto che venire a dormire a casa mia significava dover rientrare presto ha preferito stare a casa sua, aspettando i genitori che chiudevano il proprio negozio in tarda nottata».

Un cambio di programma che è stato fatale alla ragazzina, e un tratto del racconto in cui gli occhi di nonna Filomena non possono non inondarsi di lacrime: «con me la notte tra il 23 e il 24 agosto ha dormito solo il fratellino, che cosi è scampato al terribile crollo che ha portato via la mamma e la sorella. Da quell’inferno di macerie è uscito illeso solo il padre, che ora si occupa di lui».

Filomena cerca di andare avanti come può, ma il dolore per la perdita della figlia e della nipote è troppo grande, e ancora troppo fresco: «passo le giornate a curare il piccolo giardino che ho qui fuori per scacciare il ricordo di quella notte, a volte mi trovo a farlo anche nel silenzio della notte quando non riesco a prendere sonno, senza che nessuno mi veda».

Da www.andareoltre.org