Bullismo: concluso al “Rosatelli” il progetto “UBU RE 2.0”

Si è concluso sabato scorso, presso l’Aula Magna dell’Istituto tecnico Rosatelli, il progetto “UBU RE 2.0” promosso e finanziato dall’Unione delle Province d’Italia nell’ambito dell’iniziativa “No Bulls Be Friends” che a Rieti ha visto capofila la Provincia di Rieti, partner il Comune di Roccasinibalda, l’Associazione teatrale Rigodon e la sezione di Rieti della Polizia Postale e ha coinvolto il Liceo Scientifico Statale “Carlo Jucci”, l’IIS “C. Rosatelli” e l’Ist. Magistrale Statale “Elena Principessa di Napoli”.

“No Bulls Be Friends” è un concorso teatrale promosso dall’Unione delle Province d’Italia e finanziato nell’ambito dell’iniziativa Azione ProvincEgiovani, nata da un’intesa tra l’UPI e il Dipartimento della Gioventù della Presidenza del Consiglio dei Ministri che ha come obiettivo principale sensibilizzare, attraverso l’arte del teatro, le nuove generazioni sul fenomeno del bullismo al fine di promuovere una cultura del rispetto e dell’accettazione di sé e dell’altro.

“Ubu Re 2.0” contiene da una parte la traccia del testo di Ubu Re, un’opera teatrale di Alfred Jarry di fine ‘800 che parla di un personaggio cialtrone e prevaricatore che manda a morte chiunque non gli vada a genio, e dall’altra 2.0 il web, i social network, la memoria e l’attualità di tematiche legate al bullismo.
Si è quindi partiti da Ubu, come prototipo grottesco del bullo, si è creato un gruppo Facebook su cui venivano postati gli articoli e i video sul tema che in questi mesi sono apparsi su internet e che è servito anche a coordinare i lavori di preparazione alla rappresentazione finale.

Il risultato è stato un lavoro, che alla fine ha coinvolto 80 studenti dei vari istituti, che sia musicalmente che drammaturgicamente ha svariato fra fine ‘800 e il 2000, quindi da Shostakovich alla musica elettronica creata dagli studenti, da Ubu ai testi scritti dagli studenti.

Lo spettacolo, che è stato anticipato da una conferenza sul Cyberbullismo realizzata in collaborazione con la Polizia Postale di Rieti, ha rappresentato un percorso pedagogico con un professore (studente) che da una parte forniva buoni e cattivi esempi sul tema e la sua classe che dall’altro mostrava il lavoro svolto, ricerche, rappresentazioni e musica.

“E’ stata un’esperienza molto interessante – ha commentato il regista Alessandro Cavoli del Teatro Rigodon – il focus sul tema ha permesso di individuare la vastità del fenomeno, e da qui l’importanza di fornire un lavoro di teatro sociale che potesse essere un rimando alle notizie web, rendere vivo qualcosa che leggiamo rapidamente, ma che coinvolge parti importanti del mondo giovanile”.

L’iniziativa oltre alla messa in scena dei progetti, 15 finanziati in tutta Italia, prevede anche la pubblicazione online sul sito www.nobullsbefriends.it di videotrailer dell’attività svolta con una vincita di contributi in denaro per i primi tre classificati.