Vescovi in Ucraina e in Polonia dicono sì alla verità e al perdono

Il Parlamento polacco ha fissato la “Giornata Nazionale della Memoria per le vittime del genocidio di Volyn

Il 22 luglio 2016 il Parlamento in Polonia ha deciso che ogni anno, l’11 luglio, si celebrerà la Giornata Nazionale della Memoria per le vittime del genocidio di Volyn.

Questa  giornata è dedicata alla memoria delle vittime del massacro perpetrato, durante la Seconda Guerra Mondiale, dalle truppe dell’Organizzazione di nazionalisti ucraini (Oun) e dall’Esercito insurrezionale ucraino (Upa) nell’allora Polonia orientale. A favore della risoluzione hanno votato 432 deputati, 10 si sono astenuti, nessun contrario.

La risoluzione recita: “A causa di questo genocidio, negli anni 1943-1945, sono stati uccisi più di cento mila cittadini della Polonia (Seconda Repubblica Polacca), per lo più contadini. Il loro numero esatto non è ancora noto, e molti di loro ancora non hanno ancora avuto una degna sepoltura e commemorazione”.

Nel documento si sottolinea che “le vittime di reati commessi negli anni ’40 dai nazionalisti ucraini finora non sono stati degnamente commemorati e gli omicidi di massa non sono stati indicati – secondo la verità storica – come genocidio”.

Il Parlamento polacco ha chiesto una degna sepoltura per tutte le vittime che sono state ritrovate, dando loro il dovuto onore e rispetto. Chiesta anche  “la continuazione del lavoro di riconciliazione, dialogo e cooperazione iniziato dai leader politici, dai religiosi e dagli storici”

L’arcivescovo di Leopoli dei Latini, mons. Mieczyslaw Mokrzycki, presidente della Conferenza episcopale ucraina, ha accolto con favore la recente decisione del Parlamento polacco. “Ritengo che questa decisione permetterà ai nostri due popoli di arrivare alla verità e la verità ci renderà liberi”, ha dichiarato.mons. Mokrzycki all’ agenzia Zik.

“Il perdono cristiano è il valore incondizionato che comprende anche i più grandi mali, come l’uccisione di persone innocenti, il genocidio, e lo sfollamento forzato”, si legge nel comunicato del Presidio della Conferenza Episcopale Polacca, del 24 giugno 2016.

I vescovi polacchi hanno sostenuto che il perdono reciproco tra la nazione polacca e la nazione ucraina “è un requisito specifico religioso e morale, tanto più urgente proprio ora in occasione del Giubileo Straordinario Giubileo della Misericordia”.

L’11 luglio del 1943 i miliziani dell’Oun e dell’Upa hanno “pacificato” 99 villaggi uccidendo migliaia di polacchi.

Secondo gli storici dell’Istituto della Memoria Nazionale (IPN), negli anni 1943-1945 in Volyn, in Galizia orientale e della regione di Lublin i miliziani dell’Oun e dell’Upa hanno ucciso circa 100 mila cittadini della Seconda Repubblica Polacca. Sul lato ucraino a causa della ritorsione e di azioni di auto-difesa sono state uccise tra le 10 o le 12mila persone.

(da Mariusz Frukacz di “Zenit”)