Ricostruzione

«Una casa in cui riunirsi»: riaperta al culto la chiesa di San Giuseppe in Borbona

È stata riaperta al culto alla presenza del vescovo Domenico la chiesa di San Giuseppe a Borbona, gravemente danneggiata dal sisma. Dopo la messa in sicurezza curata dalll'ufficio tecnico della diocesi, i fedeli e il parroco hanno potuto tornare a celebrare l'eucaristia

Don Ernesto è sempre poco incline a far trasparire le sue emozioni, eppure stavolta una lacrimuccia gli è scappata. Con la voce incrinata, il parroco di Borbona ha voluto ringraziare tutti i presenti, le ditte che hanno progettato ed effettuato i lavori e l’Ufficio Tecnico della Diocesi di Rieti per aver restituito alla sua comunità la chiesa di San Giuseppe, gravemente danneggiata dalle scosse sismiche del 2016 e ora messa in sicurezza.

Domenica 31 marzo, anche uno splendente sole di primavera è sembrato voler essere partecipe della grande festa della comunità borbontina, vissuta come sempre in un’atmosfera di basso profilo, nella semplicità e nella compostezza che caratterizza un paese che ha reagito alle difficoltà alzando la testa e senza mai scadere nel facile pietismo.

«Come comunità, nel rispetto dell’immane dramma vissuto dai territori di Accumoli e di Amatrice, abbiamo deciso di vivere le nostre problematiche in un rispettoso silenzio. Tuttavia oggi vogliamo gridare a gran voce che il futuro è alle nostre porte», dicono gli amministratori comunali salutando l’importante traguardo.

Non il primo, e non l’ultimo di tanti gradini ancora da salire. «Festa grande per tutti, come fu per il figliol prodigo, quando il padre lo riaccolse a braccia aperte in casa suscitando le ire dell’altro figlio», dice il vescovo Domenico nell’omelia, citando la pagina del giorno, la parabola del Vangelo di Luca che narra di un figlio dissoluto che si perde, e poi torna, pentito e povero, in famiglia. «L’evento gioioso della riapertura di questa chiesa, proprio come questa pagina del Vangelo, ci fa capire quanto sia importante agire insieme, uscendo dall’individualismo sfrenato che attanaglia i nostri tempi. In realtà, proprio come è capitato al figlio scappato che si perde e si ritrova solo, senza un soldo e senza nessuno che gli offra neppure le carrube dei maiali per mangiare, occorre prendere coscienza che ognuno di noi, per vivere, ha bisogno dell’altro».

Monsignor Pompili ricorda come sia stato difficile, in questi lunghi mesi dopo lo sciame sismico 2016, trovare per le popolazioni duramente colpite la spinta per andare avanti senza rassegnarsi e combattendo uniti verso un obiettivo, e poi verso quello successivo: «Festeggiamo, insieme a san Giuseppe, questa importante riapertura, pregustando già la prossima, quella della chiesa a ridosso della piazza, e guardando sempre avanti, proprio come Gesù ci indica. Questo lieto evento ci dà un’ulteriore spinta per andare avanti continuando a vivere in questa terra benedetta nonostante i suoi continui movimenti».

La chiesa di San Giuseppe di Borbona aveva subito gravi danneggiamenti in seguito alla scossa del 30 ottobre 2016, evidenziando significativi dissesti nelle strutture portanti, oltre ad una grossa lesione diagonale in prossimità del portone d’ingresso e a cedimenti vari su tutto l’edificio. Le operazioni di messa in sicurezza, terminate il 30 marzo 2019, hanno ora permesso la sua restituzione alla comunità borbontina: «Avere a disposizione un luogo pubblico e condiviso dove riunirsi ha un’importanza che spesso diamo per scontata – ha proseguito il vescovo Domenico, – è paradossale come per apprezzare a fondo ciò che abbiamo spesso sia necessario perderlo».

Alla cerimonia hanno presenziato il sindaco di Borbona, l’amministrazione comuinale e la cittadinanza. Sentiti ed emozionati i ringraziamenti «alla Diocesi di Rieti per l’impegno profuso per dare alla comunità di Borbona un altro segnale di futuro, al vescovo Domenico per l’attenzione rivolta alla nostra comunità, al parroco per essere stato, in questo periodo, silenzioso, ma saldo pilastro del territorio e tutti i borbontini che, uniti, hanno deciso di non farsi travolgere da facili vittimismi e reagire a questo periodo difficile. Un grazie anche alla Pro Loco, al Centro Giovanile e a tutte le associazioni che congiuntamente hanno mantenuto salda la nostra identità. l’amministrazione comunale». La giornata è proseguita con la processione per le vie del paese, alla quale ha partecipato anche la Banda Musicale che ha contibuito a rendere l’evento ancor più lieto e festoso.