Successo per “Il Barbiere di Siviglia” dell’OperaCamion / LE FOTO

Sabato 23 luglio, in piazza Vittorio Emanuele II, grande successo per Il Barbiere di Siviglia di Gioacchino Rossini. Un Figaro vestito da Edward mani di forbice è stato accolto da un pubblico davvero numeroso. Il piccolo miracolo di portare l’opera nelle piazze è stato possibile grazie all’iniziatica Opera Camion del Teatro dell’Opera di Roma.

L’idea è quella di portare la grande opera a un pubblico non elitario. «Un’opera che viaggia di piazza in piazza con la sua orchestra e la sua compagnia di cantanti», come afferma l’ideatore e regista Fabio Cherstich. Ma non è solo il fatto di trasformare un camion in un teatro itinerante. È tutta l’opera a deformarsi e ad avvicinare il grande pubblico con riferimenti pop e una versione ridotta a 5 personaggi in un unico atto. Al tempo stesso, nella rappresentazione sono stati inseriti elementi fantastici (il prete ha una vistosa coda), “oggetti viventi” (un attore vestito da forbici) e occasionali invasioni della quarta parete con scenette di contorno. Il tutto in un approccio volutamente visionario, «un gioco comico e malinconico, in cui le dimensioni si stravolgono e dove tutto ciò che è conosciuto può diventare folle, oscuro, grottesco», come lo definisce lo stesso Cherstich. Sarà difficile dimenticare una Rosina dai capelli di medusa!

Probabilmente alcuni puristi sarebbero inorriditi. Troppe cose e riferimenti affollano il palco, un minestrone che sconvolge l’ordine caratteristico delle rappresentazioni operistiche. Detto ciò, un certo grado di rivisitazione era inevitabile. Dopotutto la piazza non è il teatro ed è giusto che il linguaggio si adatti, in una certa misura, alle caratteristiche del pubblico. E poi questo è un primo passo per incuriosire e accogliere i profani nel mondo dell’pera, troppo spesso “rinchiuso” nei grandi teatri italiani.

Tutto sommato l’idea di portare Rossini nelle piazze è riuscita e questo si deve alla Youth Orchestra del Teatro dell’Opera di Roma diretta da Carlo Donadio e Roberto De Maio; alle scenografie e ai costumi di Gianuligi Toccafondo; all’adattamento musicale di Tommaso Chieco e Marco Giustini; agli attori (Manuel Amati, Akaki Ioseliani, Takahiro Shimotsuka, Abraham García-González, Reut Ventorero) e alla regia di Fabio Cherstich.