Rieti Virtuosa: «Il risanamento del bilancio deve passare per un percorso di trasparenza e responsabilità»

«Il Consiglio comunale del 19 giugno scorso ha divulgato le argomentazioni del referto, stilato dall’Organismo dei revisori dei conti, incaricati dal Sindaco e assistiti dall’assessore al bilancio. Non è sfuggito ai presenti l’affanno dell’attuale Giunta per far fronte ai fabbisogni quotidiani di cassa, enucleare le spese essenziali e programmarne la copertura finanziaria fino alla fine del 2012».

È quanto rileva Caterina Bertoni. Secondo l’esponente del Movimento Rieti Virtuosa «se fino ad oggi è apprezzabile la correttezza contabile e finanziaria della nuova Giunta comunale, ovviamente necessaria ad evitare il commissariamento, non è ammissibile sorvolare sulla mole di irregolarità e illegittimità riscontrate per la condotta della Giunta uscente e dei suoi dirigenti e collaboratori consenzienti. Non condividiamo quanto ha affermato nel suo intervento il consigliere Perelli in merito alla responsabilità esclusivamente politica della Giunta, a fronte di irregolarità e illegittimità dell’agire contabile dei dirigenti comunali. “La giunta è stata già punita dagli elettori che non hanno riconfermato il centro-destra”, ha sottolineato Perelli, insinuando che gli assessori e il Sindaco uscente non sarebbero perseguibili».

«Ci risulta invece – sottolina Bertoni – che la politica di bilancio la fanno gli assessori della Giunta e il Sindaco quando nominano dirigenti e collaboratori, li indirizzano e li controllano, assumendosi così la corresponsabilità personale amministrativa, contabile e penale delle scelte e delle risultanze contabili e finanziarie. Nessun colpo di spugna per le condotte e le politiche che hanno recato al Comune danni erariali veri e propri, si denuncino alle Procure tutte le violazioni riscontrate, ce lo auguriamo e staremo a vedere».

Ricorda l’esponente di Rieti Virtuosa che «le irregolarità e le illegittimità nella condotta contabile e finanziaria del Comune di Rieti sono di vecchia data e si sono ripetute e consolidate negli anni. Rieti virtuosa aveva già evidenziato i rilievi che la Corte dei Conti aveva refertato sul rendiconto dell’anno 2009. Per sollecitare la pubblicazione dei documenti relativi al rendiconto 2010 abbiamo dovuto diffidare il Sindaco ad adempiere e così abbiamo preso visione della Relazione dell’Organismo di revisione al bilancio consuntivo dell’anno 2010. Già dal rendiconto 2010 emerge un risultato economico negativo, pari a 4,705 milioni di euro e un peggioramento dell’equilibrio economico di 6,320 milioni (vedasi Relazione 2010 citata pag.39). Già il 23 marzo 2011 i revisori contabili concludevano ammonendo i responsabili della politica di bilancio a perseguire il pareggio (parole al vento)!».

L’attuale referto che riguarda il rendiconto del 2011 evidenzia un disavanzo di amministrazione pari a 20,617 milioni di euro (come dal documento pubblicato sul sito del Comune al link http://www.comune.rieti.it/Evidenza/Bilancio/situazione_finanza_rieti.pdf ).

«Su questo squilibrio – dice Bertoni – l’ex assessore al bilancio Diana, rieletto consigliere comunale (ahimé), ha affermato che “una cifra di 20 milioni si trova, Rieti non è al dissesto per questo”. Ci chiediamo perché questa cifra non l’ha trovata lui, dov’era fino a maggio 2012? Probabilmente è stato occupato a tempo pieno a contattare i suoi referenti elettorali per farsi riconfermare come consigliere. Dal documento pubblicato sul sito del Comune emerge “la prassi negativa di mantenere residui attivi (crediti) non esigibili per favorire un equilibrio surrettizio del bilancio, sono stati rilevati residui attivi di entrate correnti non più esigibili per complessivi 7,303 milioni per tributi vari risalenti al 2001 che vanno eliminati dal rendiconto, per rispondere al criterio di veridicità, richiesto dalle norme vigenti”».

«Il tema dei residui attivi inesigibili o di dubbia esigibilità – prosegue la Responsabile bilanci Enti locali e bilancio partecipato per Rieti Virtuosa – era stato già affrontato dai Revisori nella Relazione al rendiconto del 2010 alla pagina 34 si legge infatti: “nel conto di bilancio risultano residui attivi di parte corrente per euro 7.890.835,64 e residui attivi del titolo IV ( entrate per alienazioni, trasferimenti di capitale e riscossione di crediti) ante 2006 per euro 18.713.330,22 che stante la loro anzianità potrebbero essere considerati di dubbia esigibilità”. Una somma di residui attivi non esigibili di 26 e passa milioni di euro, altro che rendiconto veritiero quello del 2010 e questo aspetto era noto e deciso dalla politica di bilancio dell’assessore Diana, i dirigenti hanno avallato questa scelta. Noi non siamo giustizialisti, pretendiamo rigore e legalità».

E a proposito delle spese per il personale «giova ricordare quanto si legge alla pagina 14 del Parere dell’Organo di revisione sul bilancio preventivo del 2011: “La previsione annuale e pluriennale non è coerente con le esigenze finanziarie espresse nell’atto di programmazione del fabbisogno in quanto prevede un aumento di spesa”. “La normativa sulla limitazione delle spese del personale non risulta, a livello preventivo, rispettata”. Ci chiediamo chi è responsabile di questa violazione di legge consapevole e voluta? La giunta che ha deciso o i dirigenti che hanno applicato l’atto o entrambi? Sappiamo che il Comune ha occupato circa 200 lavoratori precari e la Giunta attuale si sta impegnando per confermare il personale necessario a garantire i servizi essenziali. Ci ha meravigliato l’intervento accorato del consigliere Gerbino: “I precari mi stanno a cuore, l’ASM si è comportata come una banca del Comune, perché gli incassi della TARSU venivano utilizzati per pagare i lavoratori precari”».

«Come cittadini vorremmo saperne di più sui contratti dei precari e sui metodi di reclutamento degli stessi, sulla “clientopoli” o “parentopoli” tra Comune e ASM e sulla legittimità degli affidamenti diretti di servizi alla ASM SpA, tema che Rieti Virtuosa ha a cuore per una riflessione a parte, anche perché alcuni buchi di bilancio si possono risolvere con riforme strutturali e non con un semplice “taglia e cuci”. Il piano di lavoro della Giunta in carica si propone il rispetto del decreto legislativo n.118 del 2011, sia per le scadenze relative ai preventivi annuali 2012 e 2013 che per la sperimentazione ai sensi dell’art.36 dello stesso. Con l’adozione del Bilancio di previsione finanziario annuale di competenza e di cassa e della classificazione per missioni e programmi, una svolta di qualità e di efficacia per il superamento delle criticità. Desta perplessità l’orientamento al blocco generalizzato degli impegni, salvo le spese inderogabili, soprattutto per quanto riguarda il settore dei servizi sociali in piena crisi d’astinenza. Infine  – conclude Caterina Bertoni – ci sono numerose azioni a costo zero su cui non siamo disposti a derogare: ad esempio gli istituti di partecipazione devono essere concretizzati al più presto e non restare un’operazione di facciata se si vuole rispettare l’art. 1 della Costituzione Italiana, “La sovranità appartiene al popolo”».