RIC: Col Tempo

È stata proposta nell’ambito del Ric Invasioni Creative 2014, nel chiostro i Sant’Agosatino a Rieti, “Col Tempo”, perifrasi scenica incisa nel corpo di una donna, sorta di vanitas contemporanea, icona di un’inesorabilità del tempo che incombe, un tempo storto.

Dal suo microcosmo emergono cedimenti, personali apocalissi, cesure tra memoria e presente di un vissuto ideologico ed esistenziale ormai usurato. Il quotidiano in cui è ritratta non è che il riverbero di un mondo esterno non più decifrabile; l’Occidente in decadenza s’intreccia con la sua intimità. Col Tempo s’inserisce in un più ampio progetto intitolato Memento mori – icone della fine, teso ad indagare la crisi contemporanea cui assistiamo; crisi intesa oltre i limiti della congiuntura economico- politica dell’Europa odierna, per essere identificata come soglia esistenziale dell’uomo.

A produrre il lavoro la “Clinica Mammut”, nata dal sodalizio artistico tra Di Lernia e Lombardo, con la volontà di articolare una sinestesia tra testualità di tradizione drammaturgica e linguaggio performativo.

Per IED Factory elabora la performance site­specific Genius loci abitare i luoghi della crisi. Cura PPP_melopèa alessandrina, ciclo di eventi artistici intorno a Pasolini presso Fusolab 2.0, dove realizza la performance Del sordo rumore delle dita. Lavora al progetto Memento mori icone della fine, declinato in una trilogia di spettacoli e appendici performative.

Foto di Massimo Renzi.