Messaggio del Vescovo di Rieti a favore dei lavoratori della Schneider Electric

Apprendo dagli organi di stampa che da lunedì prossimo, 12 novembre, 180 lavoratori e lavoratrici della Schneider Electric saranno messi in mobilità, per la decisione assunta dalla società di riferimento di chiudere lo stabilimento di Rieti.

Ciò che sconcerta di questo ennesimo colpo all’economia reatina e soprattutto a tante famiglie è che, nonostante le difficoltà e la cassa integrazione per poche unità lavorative, lo stabilimento è in buone condizioni sul piano finanziario e delle commesse di lavoro.

Sembrerebbe che l’orientamento sia quello di aprire stabilimenti in zone del mondo in cui la manodopera è meno cara e così pure l’imposizione fiscale meno onerosa.

La situazione è resa ancora più grave per il fatto che la chiusura della fabbrica non era stata annunciata e non ha seguito l’iter previsto per situazioni analoghe.

Come Vescovo di questa comunità sono addolorato per il futuro delle donne e degli uomini, madri e padri di famiglia, che perderanno il posto di lavoro, praticamente da un giorno all’altro, senza neppure il tempo di metabolizzare la determinazione assunta dai responsabili.

Sono anche amareggiato e deluso per le modalità sempre più maldestre con cui le dirigenze delle fabbriche trattano i lavoratori, di fatto, noncuranti del loro futuro e del loro destino, come se le tante battaglie sostenute nel corso degli ultimi decenni, per il riconoscimento dei diritti dei lavoratori, fossero state inutili perdite di tempo e di vite umane.

Rivolgo un accorato invito ai responsabili della società proprietaria dello stabilimento di ritornare sulle proprie decisioni e di prevedere, se proprio necessario, un piano di riorganizzazione, così come era stato preannunciato, più diluito nel tempo, anche per dare modo ai lavoratori di indirizzarsi verso altre opportunità lavorative.

Rivolgo alle comunità cristiane l’invito a farsi “prossimo” ai lavoratori in modo operoso, cioè anche aiutandoli a ricollocarsi in altre professioni, mettendo a disposizione ogni lecita forma di aiuto e di vicinanza.