Con l’ingresso di don Sergio a Cittaducale il saluto affettuoso a padre Mariano e don Stanislao

Accolto con gioia ed emozione, domenica 27 novembre, don Sergio: il nuovo parroco di Cittaducale

Il nuovo parroco è stato ricevuto sotto la torre angioina, porta d’ingresso della città medioevale. Ad accoglierlo un folto gruppo di autorità civili, militari e rappresentanze di tutte le associazioni operanti nel territorio comunale. La pro-loco e gli arcieri Civitas Ducalis lo hanno voluto ricevere con i loro costumi d’epoca. Per tutti ha dato il benvenuto il Sindaco di Cittaducale Roberto Ermini:

«oggi è un dono la tua presenza in mezzo a noi, ti abbiamo accolto ancor prima nei nostri cuori e nelle nostre preghiere appena abbiamo avuto notizia della tua nomina. Trovi una comunità pronta a riprendere il cammino con un nuovo compagno di viaggio, con una nuova guida che certamente nel suo ministero sarà sempre ispirato all’immagine del Buon Pastore, lo sarai per noi, ma anche fratello e con Te condivideremo i tuoi sforzi e le tue iniziative».

Il corteo dopo il saluto del Sindaco si è trasferito a Palazzo Dragonetti De Torres per l’accoglienza da parte della parrocchia di Santa Maria del Popolo nelle diverse espressioni: il Consiglio Pastorale che ne è il cuore, i gruppi ecclesiali, i rappresentanti delle varie associazioni, i bambini del catechismo con i loro catechisti, i ragazzi dell’oratorio con gli animatori ed i responsabili, le suore e i cori che hanno preparato questo evento con canti e musiche particolari.

Il benvenuto, per la comunità religiosa, è stato dedicato da Maria Di Virgilio in qualità di componente del Consiglio Pastorale:

«Tutti insieme, don Sergio, ti diciamo benvenuto tra noi, ti accogliamo con gioia nella nostra comunità parrocchiale nella quale ti auguriamo di vivere come in famiglia, perché la parrocchia è una famiglia, una famiglia di fede dove ci si vuol bene, ci si rispetta e ci si aiuta. Ti auguriamo di diventare amico di tutti, di essere amato da tutti e di realizzare una feconda attività pastorale. Certo, gli inizi sono duri e le difficoltà non mancheranno, lo dicevano anche i saggi latini: omnia initia sunt difficillima, ma hai al tuo fianco e ne sarai sostenuto tutti i gruppi che padre Mariano ti ha presentato ad uno a uno, quasi ti ha consegnato. La collaborazione sarà il punto di forza, procedendo insieme su un cammino già tracciato e bene avviato, se tu lo vorrai. C’è un proverbio africano che ho letto in questi giorni, il cui senso è questo: per chi sogna da solo, il sogno rimane sogno, per chi sogna insieme con gli altri, il sogno diventa realtà».

Dopo aver augurato a don Sergio di entrare in sintonia con la parrocchia, e dopo aver rivolto un pensiero di ringraziamento a padre Mariano e a don Stanislao, Di Virgilio, rivolgendosi al vescovo, ha aggiunto:

«Eccellenza, senza ombra di offesa nelle mie parole, abbiamo sperato fino all’ultimo, sembrava che i nostri ragionamenti non facessero una piega, che tutto deponesse a nostro favore, ma quando il 20 ottobre ci è stata comunicata la notizia del cambiamento abbiamo dovuto prendere atto che i nostri pensieri non erano i pensieri del Vescovo. Allora, quasi rassegnati, abbiamo detto con Dante: vuolsi così colà dove si puote ciò che si vuole e più non dimandare. Ma a conforto del nostro dispiacere, ci siamo dati una chiave di lettura degli eventi con due considerazioni: la prima è che il trasferimento di padre Mariano ad altri incarichi o meglio ad alti incarichi, che noi abbiamo ritenuto egoisticamente ingiusto, possa rivelarsi invece di sollievo a lui visto che la sua salute cagionevole è stata messa a dura prova dalle tante iniziative messe in campo a Cittaducale, dal lavoro, dagli impegni, dai pensieri e dai problemi che ha dovuto fronteggiare. Ci consola il fatto che adesso può organizzarsi il lavoro con più libertà e con più serenità e dedicarsi maggiormente ai suoi studi e ai suoi libri. La seconda considerazione è che la ricchezza va distribuita in modo equo, non tutta e solo a Cittaducale, ma a tutte le parrocchie della diocesi affinché ciascuna possa incontrare Dio anche attraverso le parole di padre Mariano, possa riscoprire la propria fede o approfondire la propria spiritualità attraverso la sua catechesi. Per questo ha ricevuto l’importante incarico di direttore della Catechesi e ella Evangelizzazione. Con lui abbiamo vissuto una esperienza preziosa fatta di momenti esaltanti di spiritualità, di riflessione, di amicizia e di cultura».

Quindi sono arrivate parole rivolte direttamente a padre Mariano:

«Sei stato per noi faro spirituale, ci hai fatto ardere il cuore nel petto con le tue omelie e con le tue catechesi, hai gettato il nostro cuore il buon seme all’insegna dell’unità e della gioia che sono stati gli obiettivi dominanti della tua attività pastorale, quasi un’ossessione, grazie per i canti che chi hai lasciato che tu stesso hai composto e musicato l’ultimo quello di S.Magno, bellissimo. Quando canteremo “nella semplicità del mio cuore ti offro ogni cosa Signore”, i nostri pensieri si incontreranno e nella preghiera si incroceranno i nostri sentimenti e i nostri affetti. E visto che l’ultimo verbo che ci hai lasciato è ricordare, ti ricordiamo e ti benediciamo».

Altri pensieri di gratitudine sono stati rivolti a don Stanislao: «un prete umile, un prete di fede e di preghiera sempre disponibile, sempre di corsa, Cittaducale – Grotti, Grotti – Cittaducale. Lo ricordiamo inginocchiato per ore e ore davanti al Santissimo , in preghiera, in meditazione, in silenzio, nelle adorazioni che per tanto tempo ha animato. Grazie don Stanislao per la tua testimonianza, ti ricordiamo e ti benediciamo».

Il corteo composto dalla comunità religiosa e civile si è incamminato verso la cattedrale Santa Maria del Popolo dove si è tenuta la solenne Messa. Poi tutti in piazza, dove è stato offerto un rinfresco per tutta la popolazione.