In memoria del prof. Giuseppe Scipioni

Quando nel 2002 il Vescovo Lucarelli mi affidò l’Ufficio Scuola, facendomi succedere a don Vincenzo Nani, trovai come collaboratore il prof. Giuseppe Scipioni, persona delicata e discreta, che nei sei anni della mia permanenza nell’incarico mi è stato molto di aiuto, non solo per il disbrigo delle pratiche d’ufficio, ma anche per tanti preziosi consigli, paterni, professionali e anche evangelici. L’ho conosciuto soltanto in questa dimensione, se si vuole circoscritta, ma sufficiente per decifrare il suo carattere e le sue modalità eleganti di relazionarsi con le persone.

La notizia della sua morte, travolto da un automobilista in città, mi ha colpito e addolorato. Penso di poter anche esprimere la vicinanza del Vescovo alla famiglia per i lunghi anni di servizio volontario e competente prestato in Curia.

La sua tragica morte suscita sentimenti perfino di ribellione per il fatto che non si riesce ad arginare un fenomeno devastante, quale quello degli incidenti stradali ai danni dei pedoni.

Purtroppo vengono spesso fatti controlli ed emesse sanzioni amministrative per sciocchezze a persone tutte d’un pezzo, mentre sembra che i “pericoli pubblici” siano impuniti e in libertà. Spesso vi sono persone anziane che non hanno più i riflessi pronti per guidare e i rinnovi della patente forse sono rilasciati con una certa superficialità. Come pure vi sono troppi anziani che si sacrificano per figli e nipoti autoaccusandosi di reati non commessi da loro ma dai loro giovani parenti: tanto loro non hanno nulla da perdere.

Mentre la redazione di Frontiera rinnova sentimenti di cordoglio e di stima alla famiglia del caro Peppino, esorta le autorità competenti a monitorare meglio e a valutare con oculata ponderazione le irregolarità e le infrazioni più gravi perché siano sanzionate adeguatamente.

Una città più sicura dobbiamo lasciare ai nostri figli, non una giungla invivibile, inospitale e pericolosa.