FuoriRoma: su Rai3 il ritratto di Rieti / Rivedi la puntata

È stato un ritratto di Rieti piuttosto veritiero quello andato in onda ieri sera nel programma “FuoriRoma” di Concita De Gregorio. Per una volta la città è sfuggita alla narrativa dal taglio folkloristico, al racconto esaltante di una “valle santa” mitica e disincarnata, al facile scandalo che accompagna i problemi. La trasmissione del terzo canale del servizio pubblico ha come rimesso a posto le cose, ricomponendo il puzzle di una situazione complicata, incastrando i punti di forza ai problemi.

A 80 km da Roma, niente per le distanze che siamo oggi abituati a percorrere, c’è una valle misteriosa, intatta, inaccessibile e colma di bellezza. Nebbia, sole, pioggia, vento profumato: le quattro stagioni si susseguono qui ogni giorno, tutti i giorni. Un campionario della natura e del tempo. Al centro della valle, culla della spiritualità nuda si san Francesco, c’è una città capoluogo, l’ombelico d’Italia: così la chiamavano gli antichi, centro esatto del Paese. I romani da sempre sono venuti qui a prendere e portare via il tesoro che c’era, come fosse tutta roba loro. Le donne, belle e sapienti, fin dal ratto delle sabine. L’acqua purissima dei monti, che Roma tutt’ora attinge da qui. Non ci sono treni. C’è una sola strada che porta a Rieti. I vecchi autobus si fermano in panne sulla Salaria congestionata. I pendolari partono da casa alle 4 per essere in ufficio o a scuola a Roma alle 8. Una città ignorata da tutti, dalla politica nazionale, fino a che ad agosto la terra santa non si è aperta. Il terremoto senza sosta, che toglie case, chiese, sonno e vita, ha acceso la luce anche qui: provincia di Rieti. Il centro del centro d’Italia.