«Come io vi ho amato, così amatevi anche voi gli uni gli altri»

È possibile amare ? Questa la domanda con la quale Papa Ratzinger apre il messaggio diretto ai giovani per la XXII giornata Mondiale della Gioventù, il 1 aprile 2007. I consueti saluti sono riportati nel seguito, il Pontefice intende così superare un’attesa scontata, per creare invece un’attenzione al cuore del messaggio stesso, l’amore. Nonostante le difficoltà e le delusioni che l’amore fa sperimentare, tanto da farci dubitare della sua esistenza, l’amore non solo esiste ed è possibile, ma “genera pace e gioia; (…) lega le persone, facendole sentire libere nel reciproco rispetto”. Il Pontefice intende guidare per mano i giovani nella scoperta dell’amore indicando prima di tutto la sua sorgente, Dio, e il suo mistero trinitario: “(…) vi è un eterno scambio d’amore tra le persone del Padre e del Figlio, e questo amore non è un’energia o un sentimento, ma una persona, è lo Spirito Santo”.

Chiarita la fonte, Papa Benedetto XVI passa a spiegare i passi successivi di questa scoperta, si tratta di riconoscere il vero senso della Croce, segno di scandalo, incomprensibile a molti ma non a coloro che amano veramente: l’amore infatti non segue le vie del mondo, dell’egoismo e delle visioni personali. Solo chi ama comprende la Croce, riconosce Gesù perché capisce il perché e il valore del gesto compiuto, l’amore. La Croce è così “sapienza di Dio” “(…) per quanti si lasciano toccare fin nel profondo del proprio essere”. Gesù, donando tutto se stesso, chiede a noi la stessa dedizione, dare tutto noi stessi a Dio e al prossimo. È questo il terzo passaggio che il Pontefice indica ai giovani: “(…) amare tutti, senza distinzioni, anche i nemici”.

La Chiesa, la costruzione del proprio futuro e la vita quotidiana, in particolare le relazioni, sono gli ambiti dove il Pontefice chiede ai giovani di testimoniare l’amore verso Dio e verso il prossimo, permettendo così all’amore di crescere ogni giorno. Scommettere e credere all’amore di Dio significa quindi avere il coraggio di “osare l’amore seguendo l’esempio dei santi”, veri amici di Dio e riflesso di questo amore originario, significa desiderare l’amore prima di ogni altra cosa e esperienza, perché “L’amore è la sola forza in grado di cambiare il cuore dell’uomo e l’umanità intera, rendendo proficue le relazioni tra uomini e donne, tra ricchi e poveri, tra culture e civiltà. (…) Impegnatevi a conoscerli meglio (i santi), affidatevi alla loro intercessione, cercate di vivere come loro. Mi limito a citare Madre Teresa”.

Il Papa infine, ricorrendo all’immagine evangelica di Maria che “in fretta” si recò a visitare Elisabetta, sottolinea che la fretta di tradurre l’amore di Gesù in servizio generoso ai fratelli, deve partire da “(…) prolungate pause di adorazione”, in modo da comprendere “(…) la lunghezza, la larghezza, l’altezza e la profondità del suo amore che sorpassa ogni conoscenza”. Ecco quindi il segreto dell’amore, adorare Gesù, cercare spesso la sua compagnia, frequentare assiduamente la Santa Eucarestia.