Biodiversità: prodotto del passato, speranza per il futuro

Scriteriati atteggiamenti dell’uomo dovuti all’avidità e all’ignoranza, fanno sì che la vita di interi ecosistemi venga messa in pericolo e che sempre più specie animali rischino l’estinzione. È di assoluta importanza capire come, tutto questo, possa seriamente compromettere la sopravvivenza del nostro pianeta e dell’uomo stesso. In biologia esiste un concetto basilare che è quello di biodiversità, cioè l’insieme di tutte le forme viventi geneticamente diverse e degli ecosistemi ad esse correlati. La biodiversità implica tutta la variabilità biologica che pùò essere genetica, come nel caso del diverso colore di occhi, pelle o capelli, di specie, come le differenti qualità di fiori, piante o animali, ed infine di ecositemi, caratterizzati dalla varietà di ambienti in una determinata area. Tanti, inoltre, sono gli esempi dovuti alla variabilità genetica che troviamo nella vita quotidiana. La diversità genetica dell’uva determina le differenze fra i vari tipi di vino, la specificità genetica dei microrganismi di alcune grotte determina il sapore di alcuni formaggi come il gorgonzola, la diversità genetica dei ceppi di lieviti determina il diverso sapore dei prodotti come birra, pane e pizza, le diverse caratteristiche biologiche degli alberi determinano differenti tipologie di legni usati nell’edilizia, nell’industria mobiliera o nella liuteria, nelle costruzioni navali o più semplicemente come legna da ardere. Differenti tipi di foglie per differenti fibre tessili come cotone e lino. La biodiversità, inoltre, ha enorme importanza in ambito medico: un gran numero di farmaci deriva da specie animali o vegetali. Sfortunatamente però, a causa della deforestazione e desertificazione molti potenziali aiuti alla scienza sono andati perduti. Ad esempio, due specie di rane australiane che incubavano i propri piccoli nello stomaco, secernevano una proteina che inibiva la produzione di succhi gastrici che poteva risultare utile nello sviluppo di nuovi medicinali per l’ulcera gastrica o altri disturbi. Purtroppo, queste rane sono estinte e si è conseguentemente persa la possibilità di studiare e produrre tale farmaco.