Apoleggia festeggia santa Rita, «Un esempio di Misericordia incondizionata»

Grande partecipazione ad Apoleggia, nel comune di Rivodutri, per l’annuale festa in onore di Santa Rita, la grande taumaturga, intercedente presso Dio per i casi impossibile e più disperati, colei che seppe annunciare Cristo con le opere e non solo con il linguaggio, «Colei che si seppe affidare, anche nei momenti più oscuri e bui della sua vita», come ha ricordato don Nicolae Zamfirache, amministratore parrocchiale di San Michele Arcangelo, durante una delle tre sere del Triduo di preparazione.

Il simbolo principale affidato all’effige della santa, la rosa, ha fatto brillare la devozione e l’amore per la vita della Santa, negli addobbi, ma anche nei fiori lanciati al passaggio della santa effige da giovani fanciulle rigorosamente vergini, come vuole la tradizione.

Ricordando il sacrificio di Margerita Lotti, a cavallo tra il XIII ed il XIV secolo, lo stesso don Nicolae ha ricordato la forza della sua Misericordia, che promana direttamente dall’Altissimo, ed in Suo nome Ella la osò con coraggio e con fierezza, nel ruolo che l’ha impressa nella storia come paciera.

«Un esempio di Misericordia incondizionata, una donna, una madre ed una figlia, ma anche una moglie ed una monaca; queste le facce della poliedrica Rita, che vuole ispirare ognuno di noi e dire: sì! Anche tu puoi essere santo». Queste le parole del sacerdote, durante la Santa Messa, celebrata all’aperto a causa della mancanza della Chiesa parrocchiale, in seguito alla scossa dell’ottobre del 2016, presso la piazza della Fontana del paesino, opportunamente allestita dal comitato festeggiamenti, rigorosamente al femminile.

Una celebrazione semplice, certo, ma densa di partecipazione spirituale, ché come al solito ha saputo raccogliere insieme tutti gli abitanti di Apoleggia e tutti i suoi parrocchiani, intorno ad una figura così imponente, affinché sia vera pace nei cuori e tra la gente.

Moltissime, anche, le macchine che hanno sfilato dinanzi le sante reliquie per la consueta benedizione dell’autista, come vuole la tradizione, che rimira nella Rosa di Roccaporena la sua protettrice. La Perla dell’Umbria è stata acclamata ed onorata in vita come grande presso Dio, ma anche nella sua vita celeste, nei giorni nostri, non può che essere venerata come esempio di imitazione di Cristo, proprio come recitano le benedizioni alle donne partorienti, alle neo – madri, alle gestanti con gravi problemi di parto e ai neonati entro il terzo mese di gestazione.

La festa è stata allietata dalla musica della Banda musicale G. Verdi di Rivodutri. E mentre il popolo si prepara a ricordare quest’ultima festa, il comitato festeggiamenti in onore di Maria Santissima, Madonna delle Grazie inizia il suo lavoro, perché ad Apoleggia non manchi mai la vitalità e la gioia di essere una grande famiglia abbracciata dall’Onnipotente.