Fondazione Varrone

A Rieti “Giorgio de Chirico, gli spettacoli disegnati”

Apre a Rieti una nuova, imperdibile mostra della Fondazione Varrone: "Giorgio de Chirico, gli spettacoli disegnati", nata dalla collaborazione con la Fondazione Giorgio e Isa de Chirico e il Monastero di Santa Filippa Mareri

Apre a Rieti una nuova, imperdibile mostra della Fondazione Varrone: Giorgio de Chirico, gli spettacoli disegnati, nata dalla collaborazione con la Fondazione Giorgio e Isa de Chirico e il Monastero di Santa Filippa Mareri di Borgo San Pietro.

Dal 13 aprile al 31 luglio a Palazzo Dosi Delfini sarà possibile ammirare le opere più note e significative del Pictor Optimus: quaranta tra quadri, acquerelli, opere grafiche e sculture che hanno fatto il giro del mondo, proposti dai curatori Simona Antellini e Lorenzo Canova in un percorso espositivo che dalle sale del piano nobile si sviluppa fino agli spazi del pian terreno. Sezione dopo sezione scorrono i maggiori temi abbracciati da de Chirico nel corso della sua lunga e intensa parabola umana e artistica: dalla ripresa della Metafisica giovanile alla pittura che dialoga con i grandi della storia dell’arte fino ai capolavori del suo periodo neometafisico. A Le Piazze d’Italia e le Ville Romane, agli interni metafisici, ai manichini, agli Archeologi e ai Gladiatori si aggiungono le tavole dell’Apocalisse e la grande arte sacra.
Sarà dunque una mostra di caratura nazionale, questa di Rieti, nata dalla volontà della Fondazione Varrone di riscoprire e valorizzare il legame tra de Chirico e sua moglie Isa e il territorio, un legame intrecciato sin dalla metà degli anni Cinquanta con le suore di Borgo San Pietro e più direttamente con Vincenzina Petrangeli, che di casa de Chirico, a piazza di Spagna a Roma, fu a lungo la fidatissima e capace governante.

La mostra sarà inaugurata mercoledì 13 aprile alle ore 17, nel cortile di Palazzo Dosi Delfini, alla presenza del presidente della Fondazione Varrone Antonio D’Onofrio, del presidente della Fondazione Giorgio e Isa de Chirico Paolo Picozza e della superiora generale delle Suore di Santa Filippa Mareri madre Anatolia Maceroni.