Costini: i tre moschettieri e le bugie del sindaco “fondarolo”

Le bugie hanno le gambe corte. Alcuni giorni fa il Sindaco “fallimentare” e il suo assessore “ai disservizi sociali” tacciavano di farneticazioni i tre moschettieri dell’opposizione (a proposito che fine hanno fatto gli altri?).

Unica occupazione uno scranno in provincia? Li hanno avvertiti che li non ci sono gettoni di presenza?), colpevoli di aver annunciato che con le privatizzazioni degli asili e del Manni, si sarebbero persi posti di lavoro e ridotti i servizi. Pochi giorni e le farneticazioni si trasformano in dura realtà: prime 4 lettere di licenziamento per le operatrici della casa di riposo, annuncio che 32 anziani dovranno abbandonare l’istituto!

Ora, anche gli ultimi pasdaran del sindaco “fondarolo” dovrebbero aver compreso che le uniche farneticazioni provenivano dalla giunta; non basta cambiare nome alle cose, perché si modifichi anche la sostanza, dare in concessione ai privati un asilo, significa privatizzare, ergo far diventare il servizio “economicamente conveniente”.

Per cui, anche aumentando artatamente le superfici  dell’asilo, trasformando bagni e segreterie in spazi per bambini, al fine di aumentarne il numero, per permettere al privato di guadagnarci, diventa necessario ridurre il personale. Così come continuare a raccontare che la Regione accrediterà il Manni come RSA,  significa modificare in modo sostanziale la struttura, che non è una residenza sanitari assistita, ovverosia luogo per la lungo degenza dei pazienti usciti dall’ospedale, ma una casa di riposo per anziani.

Non è una differenza semantica, ma funzionale: nel primo caso i pazienti, normalmente provenienti da ricovero ospedaliero, alloggiano temporaneamente nella struttura, necessitando appunto di una lungo degenza, che oggi  i nosocomi non possono più garantire; nel secondo caso gli utenti, che possono essere o meno portatori di patologie, rimangono permanentemente nella struttura, non avendo la famiglia la possibilità di ospitarli.

La realtà, al di là delle speciose giustificazioni del Sindaco che parla di riorganizzazione dei servizi, è che la giunta di centrosinistra sta destrutturando i servizi sociali del Comune, azzerando qualsiasi forma di assistenza ad anziani, disagiati e famiglie. Si dirà che tutto questo è necessario a causa del debito mostruoso lasciato dalla precedente amministrazione.

Ma la realtà è che questo processo avviene per incapacità politica ed amministrativa, poiché, per stessa ammissione dell’assessore Marianantoni prima, e di Petrangeli poi, si tratta di scelte politiche. Davanti alla drammatica situazione economica e sociale in cui versa la nostra città, prudenza avrebbe voluto che prima di metter per strada altre famiglie (prima le borse lavoro, ora i dipendenti della quadrifoglio), di azzerare i servizi alla persona, agli anziani ed ai bambini, si cercassero altre strade, complesse ma percorribili, come ad esempio controllare in modo attento le spese di gestione degli asili e del Manni, ritrasferire la casa di riposo alla sua sede naturale, bloccando l’affitto, come suggerito dalla cons. Cascioli, riconsiderare orari e periodi di apertura degli asili.

Invece si è scelta la strada più facile, ma anche più distruttiva, affidandosi, loro amministrazione di sinistra, alla logica del libero mercato, ovverosia alla macelleria sociale che questo percorso impone. Non ci sono più parole per descrivere il fallimento politico, culturale ed amministrativo di una sinistra arrivata al governo della città dopo 20 anni, dimostrando non solo di non avere un progetto alternativo, ma di essere priva anche di un’identità sociale, rappresentando per assurdo, la peggiore faccia elitaria e consociativa della città.

E neanche l’insipienza di un’opposizione (esclusi i 3 moschettieri), espressione della degenerazione umana e politica di 20 anni di potere della destra, può parzialmente rivalutare l’attuale compagine di governo, che ha dimostrato di essere animata solo da volontà di rivalsa e vendetta verso chi si è macchiato di collaborazione con il nemico. In definitiva la dimostrazione concreta che la sinistra è estranea al cuore vero della città, elitaria e piena di se, arroccata nel fortino delle piccole massonerie locali, totalmente avulsa dalla comunità reale.

Ed infatti, mentre a Rieti si muore di fame, loro sono impegnati a salvare L.go San Giorgio, perché altrimenti dove potrebbero declamare le loro poesie ermetiche i cantori della bessarabia? Ma voi poveri mortali non potete capire l’importanza della vera cultura, quella che non capisce nessuno, ma che fa tanto cool conoscere…