La Valle del Primo Presepe

“Verso la Chiarastella” con Ambrogio Sparagna e i suoi musicisti

Il concerto “Verso la Chiarastella” di Ambrogio Sparagna e Raffaello Simenoni è tornato per il secondo anno sul palco del Vespasiano, prolungando l’eco dello spettacolo inaugurale: due iniziative “popolari” nel senso più nobile del termine, che fanno della musica un mezzo di indagine del sacro.

È stato dedicato ai morti e feriti nelle esplosioni che poche ore prima avevano coinvolto un distributore di carburante sulla Salaria il concerto che Ambrogio Sparagna e Raffaello Simeoni hanno tenuto al teatro Flavio Vespasiano per la Valle del Primo Presepe.

«Siamo un po’ tutti frastornati per quello che è successo», ha spiegato Sparagna introducendo esibizione.
Per il secondo anno, la musica di “Verso la Chiarastella” è stata scelta come spazio sonoro legato al tema della Natività. E non a caso: «stiamo facendo un percorso che ci porta alla riscoperta dei canti attorno al presepe. Questo lavoro doveva avere un punto di riferimento essenziale qui, perché a Greccio è nata questa grande idea di rappresentare la scena della nascita del Bambino».

Le musiche e i testi proposti ai tanti tornati al Vespasiano dopo lo spettacolo iniziale di domenica sono stati raccolti lungo tutta la penisola in anni di ricerca e oggi costituiscono un repertorio unico che parla della condivisione del mistero dell’incarnazione «nel modo forse più sincero e per certi aspetti anche più semplice e autentico».

E il progetto quest’anno assume anche un sapore speciale, «perché – spiega ancora Sparagna – stiamo partendo da Rieti per arrivare a Betlemme, dove porteremo queste musiche alla basilica della natività subito dopo l’Epifania».

Da Greccio arriva dunque questo spirito suscitato dalla bellezza della Natività, trasportato dai canti: una linea diretta e semplice che «da anni e anni continua a tenere il paese unito attraverso il semplice sentimento dello stare insieme davanti al mistero dell’incarnazione».

Dopo qualche canzone in formazione “ridotta”, eseguita con l’accompagnamento dei Solisti dell’Orchestra Popolare Italiana del Parco della Musica di Roma, il concerto si è fatto ancora più emozionante con l’ingresso del Coro dell’Oratorio San Filippo Neri di Roma. Per l’entrata in scena, Sparagna, Simeoni e gli altri musicisti sono scesi in platea suonando cornamuse e altri strumenti a fiato, le cui sonorità richiamano inevitabilmente al Natale.

Un modo, anche questo, per «seguire la stella e trovare il Bambino».