Ventura (Pd): sulla gestione Ater, strani tentativi di discredito

In merito a quanto sta emergendo, ormai da giorni, sui quotidiani locali, circa la gestione dell’ente Ater operata dal cda guidato nel quadriennio 2006 – 2010 da Valentino Antonetti, il PD di Rieti considera alquanto singolare il fatto che a 4 anni e mezzo di distanza ci si affanni ancora a tentare di screditare un’amministrazione che ha invece ben operato, rivelandosi incisiva e virtuosa, e i cui risultati rivendichiamo come esempi di buona amministrazione.

Già sabato 24 maggio 2014, sulla stampa locale, era apparso un articolo nel quale si ipotizzava la trasmissione della documentazione relativa all’operazione “Piani Poggio Fidoni” alla Procura di Roma, operazione che, ricordiamo, venne plaudita anche dall’Assessore Teodoro Bontempo (uomo non certamente di sinistra) come esempio di ottima amministrazioni: ebbene, i fatti riportati si sono rivelati inesistenti ed infondati.

Poi oggi, martedì 3 giugno, le dichiarazioni dell’ex consigliere Pezzotti, con le quali si parla di “assunzioni pilotate”. Quali? La cosiddetta “gestione Antonetti” stabilizzò LSU già assunti da precedenti amministrazioni – per altro espressioni del Centrodestra – assunse personale attraverso lo scorrimento delle graduatorie dei concorsi già svolti (sempre dalle precedenti gestioni), ricorse a lavoratori in mobilità presenti negli elenchi dell’Ente Provincia, e solo per una parte residuale incrementò il personale di unità lavorative con regolari concorsi indetti dalla nuova gestione.

Vero, l’Ater assumeva in un periodo in cui la crisi economica globale aveva già iniziato a colpire duramente, e questo con il vanto di aver sempre garantito un equilibrio finanziario che ancora oggi risulta essere virtuoso, se si considera che il costo del personale Ater ammonta a circa 130 mila Euro mensili, a fronte di introiti da canoni di locazione corrispondenti a circa 180 mila euro mensili (in “leggera” controtendenza, per fare solo un esempio, rispetto al Comune di Rieti – della cui maggioranza l’ex consigliere Pezzotti è stato membro per anni – che proprio in quel periodo creava un debito enorme). Non si capisce poi il riferimento alle cause per mobbing, che non solo sono partite dopo la fine dell’esperienza di quel consiglio d’amministrazione, ma che riguardano poi le vicende relative all’organizzazione del personale, vicende che non rientrano certo nelle scelte effettuate da un cda.

L’ex consigliere Pezzotti, oggi così preoccupato dell’assetto finanziario dell’Ater di Rieti, dimentica di riferire che queste preoccupazioni non lo colsero quando, in occasione del reclutamento di un nuovo Direttore Generale dell’Ater, a fronte della possibilità di nominare un interno con considerevole risparmio di spesa, tentò, senza neanche poter vantare i titoli richiesti, di farsi nominare egli stesso Direttore Generale. Uscì sulla vicenda un simpatico articolo dell’allora Consigliere Sauro Casciani, che legittimamente sollevò anche questioni di natura giuridica ed etica. Si domandava come poteva un Consigliere di amministrazione e quindi appartenente all’organismo che doveva selezionare ed assumere il nuovo Direttore Generale, pretendere poi di essere il selezionato e l’assunto.

E ricordiamo infine come la gestione di quel cda, presieduto da Antonetti, non incorse nella critica o nell’opposizione di alcuno, men che meno degli allora rappresentanti politici del territorio. L’Ater inoltre, subito dopo il quadriennio 2006-2010, fu gestito dapprima dal Commissario nominato dalla Presidente Polverini e poi, per tre anni, dalla già citata maggioranza guidata da Mauro Lattanzi e nessuno di questi ha mai sollevato addebiti o rilievi alla gestione precedente, neanche da parte della Regione, a cui vengono regolarmente inviati i bilanci delle Ater.