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Una “Strategia” per le aree interne dei Monti Sabini

Territori Capaci di Futuro è il titolo della conferenza che, mercoledì 16 ottobre, ha preso vita presso l’aula magna del polo didattico Sabina Universitas di Rieti, con la finalità di presentare il progetto La Stategia per L’Area Interna dei Monti Reatini

Territori Capaci di Futuro è il titolo della conferenza che, mercoledì 16 ottobre, ha preso vita presso l’aula magna del polo didattico Sabina Universitas di Rieti, con la finalità di presentare il progetto La Stategia per L’Area Interna dei Monti Reatini, seguito da un dibattito in merito alla scuola di formazione Filiera Forestale e Sviluppo Sostenibile dei Territori Montani.

In apertura, Bartolomeo Schirone, docente dell’università di Viterbo “La Tuscia”, ha spiegato che «La Strategia per L’Area Interna dei Monti Reatini nasce da un progetto governativo nato nel 2014 che vede l’elargizione di risorse in favore di alcune zone interne delle regioni italiane che possono risultare svantaggiate a causa della loro posizione geografica, per cercare di dare una spinta allo sviluppo». Da qui, l’importanza di coinvolgere sempre più giovani, veri garanti del nostro futuro.

È stato poi Gaetano Micaloni, sindaco di Petrella Salto e capofila del progetto, ad inoltrarsi nella descrizione del piano di lavoro. «È un programma molto importante per il nostro territorio che chiama alla cooperazione ben 31 comuni, e si prefigge lo scopo di far crescere le nostre terre attraverso un attento lavoro di consapevolezza: abbiamo infatti pensato ad un’idea di sviluppo partendo dai punti di difficoltà, facendo leva soprattutto sull’ambiente, sulla cultura, sulla tradizione e sui prodotti».

«Mettere d’accordo 31 comuni non è facile, ma siamo riusciti a focalizzarci sul rilancio di alcuni settori ben definiti». Di fatto, come si legge dalla bozza del progetto, le criticità individuate dalle quali partire per poter apportare un piano d’azione vertono specificatamente su: servizi sanitari, istruzione, mobilità, connettività, mercato del lavoro, produzione manifatturiera, settore turistico e politiche di internazionalizzazione.

«Se si lavora in sinergia – ha continuato il sindaco- è possibile che i nostri territori possano riemergere; la scommessa è quella di riuscire a creare le condizioni per poterlo fare, mantenendo l’attenzione sui giovani affinché non abbandonino le proprie terre».

Un percorso ambizioso, quindi, che come ha sottolineato Valeria Raffale, responsabile dell’Area Programmazione delle Politiche per lo Sviluppo e la Coesione Territoriale della Regione Lazio, «ha incontrato una strada lunga e difficile fatta di molti soggetti ma che, oggi, ha un riconoscimento anche a livello europeo. La sua novità è stata quella di favorire un metodo di lavoro congiunto attraverso il quale i comuni interessati riuscissero a lavorare insieme fin dall’inizio».

Parlando di cifre, «tutta la Strategia mette in campo quasi 27 milioni di euro distribuiti su servizi essenziali, sviluppo locale e infrastrutture. A questa cifra, sono state aggiunti, con una delibera, 130 560 000 euro per le aree colpite dal sisma». Un’occasione unica, quindi, da sfruttare al meglio.

Tanti gli interventi che si sono poi succeduti, tutti volti a descrivere le linee guida dei campi che si intendono valorizzare. Marcello Ferri, dirigente dell’Istituto Comprensivo Giovanni XXIII Petrella Salto e capofila per il settore istruzione, ha spiegato, ad esempio, come il lavoro di sinergia con le altre 8 scuole presenti nei comuni dell’area abbia permesso di raccogliere diverse proposte per svariate attività laboratoriali.

Laura Ciacci, della Cooperativa sociale Campagna Sabina, ha parlato invece degli interventi in tema agroalimentare. «In tutta l’area estesa abbiamo individuato ciò che poteva essere utile in coerenza con gli altri ambiti, e così sono emerse due realtà: una parte di ingegneria naturalistica per l’aumento delle superfici e riattivazione delle coltivazioni tipiche e recupero del patrimonio edilizio pubblico in disuso».

In conclusione, il professor Schirone ha presentato il progetto Filiera Forestale e Sviluppo Sostenibile dei Territori Montani, una scuola di formazione che parte dalla risorsa della natura per estendersi ad un percorso educativo che, dalle scuole medie, si dirama fino agli studi magistrali attraverso una conoscenza approfondita dell’ambite naturale e delle risorse che in esso possono comparire.