Un quadro di Piero Casentini arricchisce il santuario francescano de La Foresta

C’è una nuova immagine nel santuario francescano di Santa Maria della Foresta. La chiesina già dedicata a San Fabiano si è infatti arricchita di un interessante opera pittorica realizzata dall’apprezzato artista Piero Casentini. Le tematiche francescane occupano uno spazio notevole nella produzione dell’artista romano, e anche questa commissione lo ha visto creare un’opera originale e interessante.

Il quadro, con una superficie di un metro e sessanta per un metro e dieci, indaga i significati del cosiddetto “miracolo dell’uva”, che caratterizza il santuario francescano. Nell’estate del 1225, il Cardinale Ugolino insistette con affinché Francesco raggiungesse Rieti, dove si trovava papa Onorio III con la sua corte e i suoi medici, per farsi curare dalla grave malattia agli occhi che lo affliggeva. Giunto nei pressi della città, il Poverello venne a sapere di festeggiamenti preparati in suo onore dalla cittadinanza e per evitarli prese alloggio fuori città, nella chiesa di San Fabiano, dove gli fu messa a disposizione un’abitazione nei pressi della vigna del prete. I fedeli affluirono però in massa a San Fabiano per onorare Francesco e nella ressa rovinarono completamente la vigna annessa alla chiesa, unica fonte di sostentamento del povero sacerdote che ospitava il santo. Per risarcirlo, Francesco promise un abbondante raccolto; così, quando vi fu la vendemmia, dai pochi grappoli raccolti uscì una quantità straordinaria di vino.

Il dipinto di Piero Casentini non rappresenta il miracolo, ma vi fa riferimento attraverso alcuni elementi, a partire dal motivo dell’uva che circonda la scena, che vede sul trono la Madonna con il Bambino (Nostra Signora della Foresta) e a destra la figura di san Francesco che riceve un grappolo in dono da Gesù.

Le mani della Vergine sembrano spingere il bambino verso Francesco. Lo sguardo di Maria segue il gesto del figlio che dona il grappolo rosso nelle mani del poverello, che lo riceve come un dono prezioso: esso, infatti, è il segno della partecipazione alla passione del Signore. Un angelo, sulla sinistra, ha il compito di presentare Francesco a Maria, ma anche di sottolineare la bellezza dell’evento e la ricchezza del gesto. Sia il cordone di Francesco che la fascia dell’angelo creano una sorta di cerchio che attrae l’attenzione sul cuore del quadro, le mani dei Gesù.

L’opera di Casentini è un dipinto di indubbio fascino, un’immagine ricercata, da amare, e venerare, che aggiunge un’ulteriore ragione per frequentare il santuario de La Foresta. Pur essendo meta di tanti fedeli, che vi si recano per pregare o per partecipare alla messa domenicale, il convento è forse il meno noto delle quattro perle francescane della Valle Santa. Del resto il santo lo scelse per fuggire la pompa del mondo, e ancora oggi si presenta come un luogo appartato, di straordinaria suggestione, ideale per chi cerca la pace e la tranquillità necessarie per avvicinarsi al Signore.