Terremoto 2016

Terremoto Centro Italia, monsignor Boccardo: «Parole di Conte fanno piacere ma attendiamo la loro messa in pratica immediata»

Monsignor Renato Boccardo, arcivescovo di Spoleto-Norcia, ha commentato le parole del premier Conte che oggi, ad Assisi per la Festa di san Francesco, patrono di Italia, ha affermato che l’opera di ricostruzione del post-terremoto in Umbria «procede con troppa intollerabile lentezza»

«Aspettavamo da tempo queste parole che ci fanno molto piacere. Purtroppo le abbiamo sentite dire altre volte in passato dalle Istituzioni che si sono alternate per cui un po’ di diffidenza rimane. Attendiamo adesso che quanto detto dal presidente del Consiglio diventi pratica immediata non dilungata nel tempo».

Così monsignor Renato Boccardo, arcivescovo di Spoleto-Norcia, ha commentato al Sir le parole del premier Giuseppe Conte che oggi, ad Assisi per la Festa di san Francesco, patrono di Italia, ha affermato che l’opera di ricostruzione del post-terremoto in Umbria «procede con troppa intollerabile lentezza».

«Dobbiamo imprimere una svolta decisiva – ha aggiunto il presidente del Consiglio -, bisogna affrontare un rischio maggiore, ovvero che questi luoghi straordinari vengano abbandonati per sempre e non abbiano una comunità disposta ad abitarvi. Occorre agire nell’opera di ricostruzione senza ulteriore indugio».

Da Fermo dove sono riuniti i tre vescovi delegati delle regioni terremotate per la ricostruzione, monsignor Rocco Pennacchio di Fermo per le Marche, monsignor Domenico Pompili per il Lazio, monsignor Boccardo per l’Umbria ha ribadito che «il rischio che queste popolazioni si allontanino non è nel futuro ma attuale. Diverse famiglie sono già andate via e difficilmente torneranno. La nostra preoccupazione è che questa gente possa restare nella propria terra e dunque vanno restituite case, chiese e tutti i luoghi civili ed ecclesiali della vita comune. I governanti si rendano conto della lentezza della ricostruzione, della burocrazia che continua a fare danni più del terremoto, della necessità di snellire e semplificare le procedure nella trasparenza e legalità per favorire una ricostruzione che sia significativa e non simbolica».

«Attendiamo – è la conclusione – che queste parole diventino realtà nell’immediato».

Dal Sir