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Terme di Vespasiano, due aperture straordinarie

Tornano le aperture straordinarie delle Terme di Vespasiano a Cittaducale nelle giornate di domenica 25 ottobre e domenica 15 novembre 2020: durante gli eventi sarà possibile prendere parte alle visite guidate gratuite tenute da funzionari della Soprintendenza

Tornano le aperture straordinarie delle Terme di Vespasiano a Cittaducale nelle giornate di domenica 25 ottobre e domenica 15 novembre 2020 dalle ore 10.30 alle ore 13.30. L’iniziativa è realizzata dalla Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per le province di Frosinone, Latina e Rieti in collaborazione con il Comune di Cittaducale.

Durante l’evento sarà possibile prendere parte alle visite guidate gratuite tenute da funzionari della Soprintendenza.

Le Terme di Vespasiano sfruttavano sorgenti d’acqua le cui proprietà curative erano conosciute anche dagli antichi sia per bere, sia per i bagni. Nel luogo si ricordano avvenimenti importanti, quali la marcia di Annibale verso Roma e la morte dell’imperatore Vespasiano avvenuta nel 79 d.C., che, frequentatore abituale di queste terme, avrebbe abusato delle acque troppo fredde.

L’area archeologica si articola su più terrazze. Gli scavi si sono concentrati sul secondo terrazzamento, che accoglie al centro una vasca rettangolare chiusa su tre lati da una serie di ambienti uniti a formare un portico ad “U”, forse a due piani. Alla piscina si accedeva mediante due doppie scale poste sui lati lunghi, in asse con la grande esedra sul lato settentrionale. La tecnica edilizia impiegata è l’opera incerta e quadrata con successivi restauri e riprese in laterizio pertinenti a diverse fasi inquadrabili tra II sec. a.C. e VI sec. d.C. Il prospetto settentrionale è scandito da absidi ed esedre ed è arricchito da un ninfeo quadrangolare con abside sul fondo. Dall’angolo nord-orientale si diparte un criptoportico con pianta a L. Lungo il prospetto orientale si aprono una serie di ambienti voltati a pianta rettangolare alternati ad absidi. La ricomposizione del lato occidentale è più problematica perché parte dell’area è occupata dai resti della chiesa di Santa Maria in Cesoni, risalente al XII sec., che sembra sorgere su strutture termali romane. La sacralità e la rilevanza di questo luogo trova conferma nel culto ai Duodecim dii, testimoniato da un’epigrafe rinvenuta nell’area. La terrazza inferiore è attraversata dalla Salaria, portata alla luce per una lunghezza di circa 30 m.

Ingressi alle ore 10.30, 11.30 e 12.30 con prenotazione obbligatoria.
Le aperture si svolgeranno nel rispetto della vigente normativa anticontagio.
Per info e prenotazioni: sabap-laz.comunicazione@beniculturali.it