Telecom rimuove le cabine. Ci mancheranno?

Le cabine telefoniche stanno per sparire anche da Rieti. La sentenza di rimozione l’hanno appiccicata sopra ed è inesorabile: «Questa cabina sarà rimossa». Del resto tutti oggi hanno almeno cellulare, e poi ci sono Skype, Facebook, Twitter, WhatsApp: l’estinzione dei dinosauri della comunicazione sembra inevitabile, naturale, dovuta.

Non sembra ci sarà da rimpiangerle, eppure a leggere quell’adesivo rosso sulle cabine mi sono sentito colto da un senso d’inspiegabile malinconia. E mi sono chiesto: cosa mi potrà mai mancare di quel mondo mondo fatto di gettoni, di code per telefonare e anche di un bel po’ di sporcizia?

Ovviamente nulla, ma la risposta ha acuito il mio sottile sgomento. E dire che sono anni che non metto il piede in una cabina! Forse è la nostalgia per gli anni della scuola, del tempo in cui nelle cabine ci si riparava anche dalla pioggia, dell’età in cui si usavano pure per giocare a nascondino.

Oppure è che nel chiuso della cabina si provava quel senso di separazione dal mondo, di protezione, di essenzialità della comunicazione, che le nuove comodità ci hanno un po’ fatto dimenticare.

E a poco a poco abbiamo smesso di difenderci dai troppi messaggi, dalla bulimia delle chiamate, dalla reperibilità sempre e comunque. E dire che al tempo delle cabine non sembravamo avere la paura di restare soli.