Tangenti a L’Aquila: c’è anche un imprenditore reatino

C’è anche un imprenditore reatino tra gli arrestati per presunte tangenti per i lavori di ricostruzione post terremoto a L’Aquila. L’accusa è di aver pagato tangenti nell’ambito della ricostruzione post-terremoto per ottenere appalti per il recupero di due importanti chiese distrutte dal terremoto.

In tutto sono cinque le persone arrestate da Polizia e Guardia di finanza, compresi l’ex vicecommissario ai Beni culturali alla ricostruzione Luciano Marchetti e la funzionaria Mibac Abruzzo Alessandra Mancinelli. Attorno a loro, infatti, ruota l’inchiesta che – come riportato dall’Ansa – ha portato agli arresti anche gli imprenditori Nunzio Massimo Vinci, Patrizio Cricchi e Graziano Rosone.

Ruolo chiave era quello di Marchetti, che si sarebbe firmato degli incarichi da progettista mentre era ancora in carica come vicecommissario. Al centro dell’inchiesta la ricostruzione di due importanti chiese distrutte dal terremoto: Le Anime Sante in Piazza Duomo e Santa Maria Paganica.

Per quest’ultima – spiega l’agenzia di stampa – esiste anche un filmato che testimonia una tangente dell’1% sui 19 milioni necessari per la sua ricostruzione: la cessione di danaro con 10 mila euro è stata effettuata dentro un’automobile. Le indagini hanno riguardato il biennio 2012-2013 e sono in corso al momento circa 20 perquisizioni in tutta Italia.