Archivio Tag: Rieti sparita

Il Castello di Vallacula

Si nascondono nel Reatino, spesso inosservati, luoghi abbandonati dall’uomo. Luoghi che sono stati restituiti a Madre Natura e che ora sono dimenticati, perfino dalla storia, perdendendosi nel mito. Spesso sono ricordati solo nei toponimi. Questi siti sono là fuori, oggi come mille anni fa, e non attendono altro che essere riscoperti per farci scoprire come eravamo. Non sono difficili da raggiungere: sono più vicini di quanto si pensi. Come il … Continua a leggere Il Castello di Vallacula »

Rieti, 115 anni fa il terremoto

«Verso mezz’ora dopo mezzanotte fu avvertita in Rieti una piccola scossa di terremoto. Verso un’ora si sentì una seconda scossa fortissima, ondulatoria della durata di circa nove secondi. Finora non risulta che vi siano case crollate. Però quasi tutti i fabbricati furono gravemente danneggiati. La caserma dei carabinieri è fortemente lesionata e resa inabitabile. Un carabiniere e alcuni cittadini furono lievemente feriti». Così le cronache … Continua a leggere Rieti, 115 anni fa il terremoto »

Panorama degli anni ’20

Così, quieta e sorniona, appariva la città dall’alto del colle Belvedere negli anni Venti del Novecento. La datazione, per quanto approssimativa, è resa possibile dal fatto che la cintura verde ai margini dell’abitato non è ancora segnata dalla ciminiera della Supertessile. Rieti, che nel censimento del 1911 faceva registrare la presenza di 21.006 cittadini, in cento anni ha poco più che raddoppiato il numero dei … Continua a leggere Panorama degli anni ’20 »

L’antico ponte di Santa Lucia

Appena sotto la superfice del manto stradale, sotto palazzoni e parcheggi, le tracce di una lunga storia, forse cancellata troppo in fretta. Nel piazzale antistante la via delle Mimose, a pochi metri di distanza dall’archetto di san Nicola, nel 2009 il Comune di Rieti ha eseguito dei lavori geologici per il riassesto del piano stradale che presentava cedimenti a causa delle infiltrazioni delle acque del … Continua a leggere L’antico ponte di Santa Lucia »

Le palazzine INCIS

Così apparivano, negli anni Trenta del Novecento, le palazzine INCIS (Istituto Nazionale Case Impiegati dello Stato) fuori porta Cintia, costruite in stile eclettico come un grande falansterio non privo di pretese, popolate da ufficiali dell’Esercito, professori di Liceo, quadri degli Enti pubblici infoltitisi dopo l’erezione di Rieti al rango di capoluogo di provincia. I giardini non erano stati ancora disegnati dall’urbanistica locale: una staccionata di … Continua a leggere Le palazzine INCIS »

Il carcere vescovile

Fino agli anni ’20 del Novecento, al di sotto delle poderose arcate dell’arco eretto dopo il terremoto del 1298 per volontà di papa Bonifacio, il palazzo papale ebbe una particolare appendice, un modesto edificio dalle dimensioni contenute, destinato ad una funzione oscura: era questa la sede del carcere vescovile, dove venivano messi in custodia coloro che incappavano nelle maglie della giustizia, in attesa di essere … Continua a leggere Il carcere vescovile »

C’era una volta… la chiesa del Suffragio

Una immagine d’epoca della demolita chiesa del Suffragio, a Porta D’Arce. Dall’immagine si vede come anche la stessa porta avesse una sistemazione diversa da quella attuale. La chiesa ha lasciato il posto ad una piazza che ne conserva il nome, anche se, a onor del vero, sarebbe più corretto chiamare gli spazi liberati dall’ingombro dell’edificio “parcheggio Chiesa del Suffragio”. L’immagine è stata ripresa da una cartolina … Continua a leggere C’era una volta… la chiesa del Suffragio »

La chiesa del Suffragio

Le foto documentano uno degli atti più scellerati ed inutili commessi cinquant’anni or sono ai danni del patrimonio architettonico ed artistico reatino. La chiesa di Santa Maria del Suffragio a Porta d’Arce, sacrificata per favorire la circolazione automobilistica, era infatti una presenza antica, custode di memorie di gran pregio, come la tela di Antonio Gherardi raffigurante San Leonardo che visita un carcerato, compiuta nel 1698 … Continua a leggere La chiesa del Suffragio »