Iniziative

Strampelli, al Masaf un protocollo d’intesa e in mostra la collezione dell’uomo del grano

Protocollo di Intesa sottoscritto da Masaf, Mic, Crea e Comune di Rieti per tutelare la collezione dell'uomo del grano: aperta anche un'area espositiva che custodirà i beni di interesse culturale e scientifico

È stata inaugurata martedì 4 luglio al Masaf dal ministro dell’Agricoltura, della Sovranità alimentare e delle Foreste Francesco Lollobrigida, e dal ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano, l’area espositiva che custodirà i beni di interesse culturale e scientifico appartenenti alla Collezione di Nazareno Strampelli. Uno dei più importanti pionieri del miglioramento genetico delle piante agricole, i cui studi lo condussero a realizzare, negli anni Venti del Novecento, decine di varietà differenti di frumento e che consentirono ragguardevoli incrementi delle rese medie per ettaro coltivato, con consistenti benefici sulla disponibilità alimentare delle popolazioni.

Lo studio, la sala riunione appartenute a Strampelli, ampolle di semente migliorata, registri e strumenti tecnici, come il planimetro di compensazione, sono oggi in mostra al ministero e saranno arricchiti ad ottobre da altri oggetti ancora conservati presso l’Istituto Strampelli di Rieti, danneggiato dal terremoto e da anni in stato di abbandono.

Presenti anche Daniele Sinibaldi sindaco del Comune di Rieti, Maria Grazia Carlini Strampelli pronipote di Nazareno Strampelli, Maria Maliani figlia di Cirillo Maliani, il primo allievo di Strampelli, Paolo Trancassini questore della Camera dei deputati e Luca De Carlo, presidente della commissione Agricoltura del Senato.

Tutto è stato reso possibile grazie al Protocollo di Intesa sottoscritto da Masaf, Mic, Crea e Comune di Rieti e che si propone di tutelare la collezione del luminare italiano, garantirne la valorizzazione e accrescere la fruibilità e l’interesse culturale e scientifico.

«Oggi la ricerca è fondamentale, è la vera sfida di questi tempi. Nazareno Strampelli riuscì a essere l’antesignano della rivoluzione verde, cioè la possibilità, a parità di consumo di suolo, di raddoppiare le produzioni. La sicurezza alimentare non si garantisce con il cibo, ma si garantisce con il cibo di qualità. Abbiamo il dovere di recuperare personalità importanti della nostra storia. L’Italia deve associata alla qualità, dobbiamo esserne consapevoli. Come Governo Meloni lavoriamo in grande sinergia tutti, con una visione di un’Italia più forte, più capace, orgogliosa di quello che ama e soprattutto consapevole di quello che può dare», ha sottolineato il ministro Francesco Lollobrigida, intervenendo all’inaugurazione dell’area espositiva.

«Nella figura di Strampelli troviamo quella passione civile e quella capacità di applicazione che ha reso grande la nostra Nazione nel mondo. Con il premio Nobel Parisi abbiamo detto che dobbiamo valorizzare il nostro passato, ma dobbiamo anche testimoniare anche le vite più recenti di alcuni protagonisti della grandezza italiana. Ben venga il ricordo di Strampelli. La cultura scientifica è parte integrante di quella umanistica», ha sottolineato il ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano.

Nell’occasione è stato anche firmato un Protocollo su Nazareno Strampelli. «Con la firma del Protocollo di oggi – ha sottolineato Daniele Sinibaldi, sindaco del Comune di Rieti, sede dell’Istituto Strampelli – si avvia un importante percorso di rilancio e sviluppo del territorio reatino. L’attenzione del Governo in questo senso è massima, un segnale importante per le nostre comunità e per tutta la nostra Nazione. Restituiamo dignità a Strampelli e lavoriamo per creare un futuro per chi nasce in provincia e vuole rimanerci. Per troppi anni, per vari motivi, la figura di Strampelli era stata messa da parte e, con essa, era stato lasciato in abbandono il centro di ricerca di Rieti. Oggi scriviamo un piccolo pezzo di storia, non soltanto di Rieti ma dell’intera Nazione, avviando un percorso di riscoperta e restituzione della dignità dovuta ad un grande uomo».

Sentiti i racconti della pronipote del professore, Maria Grazia Carlini, e di Maria Maliani figlia di Cirillo Maliani, suo primo allievo, che ha ricordato la figura del padre, fondatore nel 1953, ad Ardea, del Centro sperimentale agrario intitolato proprio a Nazareno Strampelli, e che ha sottolineato come «la figura dell’illustre professor Strampelli ancora oggi risulta di estrema attualità per l’importanza che la sicurezza e la sovranità alimentare ha per il nostro Paese, per l’Europa e per il mondo».

«La rinascita dell’Istituto Strampelli e della sua Collezione è un tassello di un percorso che abbiamo voluto fortemente avviare per il rilancio e lo sviluppo di Rieti e della sua provincia. Si tratta di una delle eccellenze non soltanto del nostro territorio ma di tutta la Nazione, purtroppo dimenticato e abbandonato da troppi anni. Questo percorso, nato dall’ascolto delle istanze dei territori, si fonda sul principio che l’agricoltura è uno degli asset fondamentali del Lazio e dell’Italia», ha concluso il questore della Camera Paolo Trancassini.

«Una figura che meritava di essere ricordata come hanno fatto in maniera straordinaria i ministri, insieme all’amministrazione comunale di Rieti. La Regione Lazio – ha evidenziato Righini – non farà mancare il suo contributo a questa iniziativa meritoria che ha come obiettivo quello di ricordare il lavoro straordinario di uno dei genetisti più importanti della storia dell’umanità», ha dichiarato l’assessore all’Agricoltura della Regione Lazio Giancarlo Righini.