Una statua della Vergine per vegliare su Collemoresco

La comunità di Collemoresco, provata dal recente sisma, ha ricevuto il giorno 22 agosto una gradita visita che ha recato sollievo nel cuore di chi abita il borgo, portando un barlume di speranza. Nel primo pomeriggio del giorno in cui la Chiesa fa memoria della Regalità di Maria, sono infatti giunti dalla vicina città di Rieti mons Gottardo Patacchiola, parroco di Cantalice e don Felice Battistini, parroco di Petrella Salto e Capradosso, per visitare gli abitanti del centro, offrendo in dono una statua policroma della Vergine Maria.

Si respirava una grande commozione durante la liturgia eucaristica presieduta dal rettore del santuario diocesano di Santa Maria Apparì di Petrella Salto. Don Felice, durante l’omelia si è soffermato sulla figura di Maria, la “tutta santa”, sulla vita piena di difficoltà e di incomprensioni che la giovane ragazza di Nazareth ha vissuto. «La vita riserva sempre ostacoli più o meno alti da scavalcare, ma Dio mai inganna e mai abbandona, il Creatore è più potente di ogni difficoltà. È la fede in Lui la chiave del successo di Maria, la consapevolezza di essere figli amati prediletti dal Padre».

Hanno concelebrato mons Gottardo e padre Davide Marialuise, missionario di Maria Immacolata. Il servizio liturgico è stato curato dal seminarista diocesano Marcello Imparato e l’animazione dalle suore Benedettine di carità Suor Bertilla e Suor Lionella. Dopo la benedizione solenne, la statua della Vergine Maria Regina è stata consegnata all’assemblea ecclesiale. La sacra effige era stata donata a don Felice l’11 ottobre 1980 dalla comunità parrocchiale di Marcetelli, suo paese natale, nel giorno della sua ordinazione presbiterale e lui, generosamente, ha voluto consegnarla a un popolo privo ormai di ogni cosa come segno dell’amore di Dio che passa di generazione in generazione.

La serata non poteva non concludersi che con un agape fraterna offerta dal paese convenuto numerosamente. La Statua di Maria verrà collocata in una nicchia appositamente fabbricata all’ingresso del paese come segno dello sguardo materno di Maria che veglia sui suoi figli.