Sport: siamo nel tempo dell’indifferenza?

Dove sono i travolgenti amori sportivi di qualche anno fa? Di chi è la colpa se è finita la passione?

A Rieti non c’è più spazio per le travolgenti passioni sportive che hanno infiammato gli animi di migliaia di tifosi. Ora è il tempo dell’indifferenza.

Lo so, è difficile credere che tutto questo stia accadendo in una città che ha fatto del basket una ragione di vita e dello sport, in generale, una materia di culto. Purtroppo questo è l’insindacabile verdetto di questo primo scorcio di stagione agonistica: gli stadi sono sempre deserti, i palazzetti vuoti e i proprietari sempre più delusi. Sono lontani i tempi della serie A, dei palazzetti gremiti di gente e dell’interesse sempre crescente per una piccola realtà in continua espansione. Ma la colpa di questa situazione di chi è?

È colpa del pubblico sempre meno interessato alle vicende sportive, o delle peripezie dei club reatini che hanno perso il fascino di qualche anno fa? A mio avviso la risposta è più facile di quanto possa sembrare: lo smalto dei tempi migliori sembra un lontano ricordo, il basket è finito nel giro di pochi anni dalla serie A alla serie B dilettanti, il calcio è retrocesso di ben 2 categorie dalla C2 all’Eccellenza.

Certo nel frattempo hanno trovato maggiore spazio sport minori, quali il rugby, l’atletica e soprattutto il calcio a 5. Purtroppo però questi sport non entusiasmano più di tanto un pubblico reatino quanto mai “viziato”. Così allo stadio la domenica si preferisce una passeggiata in Via Roma, piuttosto che seguire le travagliate vicende societarie del Rieti Basket Club, i reatini preferiscono lo sport nazionale; quei pochi che provano a seguire il Real Rieti sono costretti ogni volta a tornare a casa amareggiati: la squadra di Pietropaoli ha rimediato quattro sconfitte in altrettante gare di campionato disputate sul proprio terreno durante questa stagione.

A provare a risollevare le vicende amaranto-celesti ci stanno provando l’atletica e il rugby. Gli atleti della studentesca Cariri sono freschi vincitori dello scudetto under 23, sia in campo maschile che in quello femminile, gli Arieti del rugby sono invece in corsa nel campionato di serie B per un ruolo da protagonisti.

Ma forse all’origine di questa bufera sportiva c’è una ragione ben precisa: la situazione economico-industriale della città non permette investimenti adeguati, e questo risulta un problema non indifferente in un sistema che agevola chi dispone di mezzi finanziari abbondanti. La situazione difficile potrebbe risolversi intensificando la politica di valorizzazione dei giovani: nei prossimi anni Rieti sarà chiamata ad un esame di maturità, non solo nelle discipline sportive; ci sarà bisogno di una virata decisa per invertire la rotta.