Solidali per la vita. Le prime pagine dei giornali diocesani

I settimanali cattolici, usciti in questi giorni, ricordano l’importanza dell’impegno a favore della vita a ogni livello. “Anche se la maggiore attenzione va verso le categorie più fragili – rilevano le testate Fisc – in questo tempo anche altre fasce di persone si trovano nella debolezza”.

“Occorre un’autentica ed efficace promozione della vita”. I giornali aderenti alla Fisc (Federazione italiana settimanali cattolici), in uscita in questi giorni, ricordano l’importanza dell’impegno a favore della vita a ogni livello. “Anche se la maggiore attenzione va verso le categorie più fragili – rilevano le testate Fisc – in questo tempo anche altre fasce di persone si trovano nella debolezza e quindi hanno bisogno di incontrare persone solidali per la vita”. Tra gli altri argomenti affrontati dai settimanali: l’elezione del presidente della Repubblica, gli orrori del passato e di oggi, cronaca e vita delle diocesi. Proponiamo una rassegna degli editoriali giunti ad oggi in redazione.

Giornata della vita.
“Solidali per la vita”. Prendono spunto dal messaggio dei vescovi italiani per la Giornata nazionale per la vita le riflessioni dei giornali Fisc di questa settimana. Per Vincenzo Finocchio, direttore dell’Appennino Camerte (Camerino-San Severino Marche): “La paternità e maternità responsabile se da un lato valorizzano al massimo il dono di una nuova vita, dall’altro non possono giustificare la denatalità dei nostri giorni di crisi economica e lavorativa. Non posso tacere l’esempio di amore per la vita dei miei genitori che nel corso della seconda guerra mondiale non hanno avuto timore di chiamare alla vita due figli e forse anche più se un rastrellamento dei nazisti non avesse provocato la malattia di papà”. Stesso tema per il Ticino (Pavia): “Quest’anno in occasione della 37ª Giornata nazionale i vescovi ci invitano ad assumere un atteggiamento più partecipe e responsabile nei confronti della vita. Accogliere una nuova vita deve essere una disposizione non solo individuale ma innanzitutto sociale, poiché ciascuna creatura ha significato grazie alla relazione con gli altri. Un bambino viene cresciuto da un villaggio”. Concorda Vincenzo Tosello, direttore di Nuova Scintilla (Chioggia): “Perché la vita sia veramente accolta e difesa, è necessaria una grande mobilitazione che coinvolga tutti, a partire dal cuore di ciascuno. Occorre innescare, con chiarezza e coraggio, un dinamismo che sbaragli tutti coloro che – usando e abusando del potere e del denaro a tutti i livelli e in qualsiasi situazione – fanno del profitto il fine della vita, calpestando ogni diritto ed ogni aspirazione”. Per Vittorio Croce, direttore della Gazzetta d’Asti (Asti), “la Giornata per la vita, nata dopo l’approvazione della legge sull’aborto, può sembrare una festa polemica, intesa a ribadire un no all’interruzione volontaria della gravidanza. In realtà vuol essere un grande sì alla vita, certo anzitutto permettendo il suo sorgere, ma anche accompagnandone l’avventura fino alla fine naturale”. E la vita si difende anche promuovendo la famiglia, ma oggi, evidenzia l’Avvenire di Calabria (Reggio Calabria-Bova), “il cuore vero della questione famiglia è, ancora una volta, l’idea di uomo, di persona, oramai vittima di uno scellerato relativismo”. Così “l’uomo non è più un uomo, ma è indefinito… è l’uomo qualunque. Quindi, può instaurare una ‘qualunque’ unione di persone di ‘qualunque’ sesso legate tra loro da ‘qualunque’ vincolo di ‘qualunque’ durata. Saremo sempre liberi di dire che non è famiglia?”. Anche Logos (Matera-Irsina) lega il “sì alla vita” alla difesa della famiglia: “Sono moltissime le famiglie che realizzano nella fedeltà e nella gioia di donarsi l’uno all’altra e insieme ai figli un cammino di crescita e di piena umanizzazione, dove l’uomo aiuta la donna a divenire più donna e la donna aiuta l’uomo a divenire più uomo e insieme aiutano i figli a scoprire la loro personale identità. La famiglia è quella ‘patria’ nella quale ognuno ritrova se stesso e riceve forza per affrontare e superare le inevitabili difficoltà che la vita comporta. La famiglia se non ci fosse bisognerebbe inventarla, ma visto che c’è è proibito distruggerla o barattarla con surrogati indegni della persona umana”. Per Marco Caramagna, direttore della Voce Alessandrina (Alessandria), “è compito di ogni cittadino, ancor più se credente, impegnarsi per migliorare la qualità della vita della propria comunità”.

Elezione del nuovo presidente della Repubblica.
Grande interesse per l’elezione del nuovo presidente della Repubblica. Giorgio Zucchelli, direttore del Nuovo Torrazzo (Crema), avverte: “Vogliamo un presidente della Repubblica che rappresenti davvero tutti gli italiani e che non sia l’espressione di una parte”. Serve, secondoAdriano Bianchi, direttore della Voce del Popolo (Brescia), “un presidente vero garante di tutti, una fonte d’ispirazione per la vita democratica, capace di ricondurre una classe politica spesso sboccata e sopra le righe all’essenziale, un simbolo anche di umanità e di un’italianità che, pur nel carattere diverso di ciascuno dei presidenti succedutisi al colle, non ha mancato di dare sempre più prestigio e rilevanza a quella che all’inizio della vita della Repubblica sembrava essere solo una carica anonima e di rappresentanza”. Gianpiero Moret, direttore dell’Azione (Vittorio Veneto), si augura “una convergenza tale che almeno eviti insanabili lacerazioni”. Passando dall’elezione del presidente della Repubblica italiana alla recente vittoria di Tsipras in Grecia e in generale ai leader emergenti dell’Occidente, Lauro Paoletto, direttore della Voce dei Berici (Vicenza), osserva: “L’impressione è che l’ideale con il quale si è conquistato il cuore degli elettori debba, alla prova dei fatti, attraversare e fare i conti con la parzialità e la fatica della quotidianità. E la quotidianità porta con sé tempi lunghi, chiede pazienza e rende inevitabile il compromesso. La questione è capire quale prezzo può reggere la speranza, quale compromesso può sopportare l’ideale. La ricetta pronta non esiste. La scommessa è che la fatica del giorno per giorno non disperda l’anima stessa della speranza”.

Violenze di ieri e di oggi. Giovanni Tonelli
, direttore del Ponte (Rimini), propone che la Giornata della memoria “sia chiaramente legata ad un percorso educativo, continuo e graduale, che giunga ad ‘età adulta’, quella degli ultimi anni delle scuole superiori, quando il ragazzo ha più strumenti storici, culturali, emotivi e civili per capire e tradurre il dramma di tanti innocenti”. Salvatore Coccia, direttore dell’Araldo Abruzzese (Teramo-Atri), di fronte ai tanti drammi di oggi e di ieri, osserva: “Sembra quasi che la storia voglia ripetersi nel modo peggiore travolgendo noi tutti, lasciandoci in panchina a guardare, e farci fare qualche flebile commento. Non possiamo e non dobbiamo restare all’angolo a guardare come se tutto ciò non ci riguardasse. Sono tanti e troppi gli accadimenti da rendere necessaria la nostra attenzione”. Di fronte alle violenze di Isis, Talebani e Boko Haram, osserva Bruno Cappato, direttore della Settimana (Adria-Rovigo), “l’opposizione va fatta con intelligenza e verità, ossia con tutti i mezzi che la moderna tecnologia propone contro la violenza e il sopruso perché questo non è mai ammissibile, mentre invece vanno ricercate tutte le vie del dialogo con il mondo islamico perché questo metodo è quello che ci viene proposto proprio dalla nostra cultura cristiana e perché i grandi conflitti del passato ci hanno insegnato che la pace è un bene prezioso che corrisponde all’aspirazione di tutti i popoli”. “Accettare le differenze, rimanendo fermi nella propria fede, è l’antidoto contro le forme di violenza”, sostiene Raffaele Mazzoli, direttore del Nuovo Amico (Pesaro-Fano-Urbino), per il quale “il virus che scatena fenomeni di violenza è il potere politico”. Parlando delle “enormi e ingiustificate disuguaglianze attualmente esistenti fra popoli e popoli e fra individui e individui”, Giordano Frosini, direttore della Vita (Pistoia), sostiene che “formato alla lezione del Vangelo e del pensiero della Chiesa, il cristiano ha il dovere di prenderne atto e di impegnarsi seriamente perché questo stato di cose possa finire. In una questione del genere il suo posto non può essere che in prima linea per eliminare una cocente ingiustizia tipica del nostro tempo e allontanare il pericolo sempre più incombente di guerre, ribellioni e disordini”.

Cronaca. Diversi gli spunti dalla cronaca. Una riflessione sul modo di fare informazione oggi è proposta da Vita Nuova (Parma), grazie all’intervento del vescovo, monsignor Enrico Solmi: “Viene da chiedersi – tra le tante riflessioni – se non si possa andare oltre una comunicazione che definirei – come minimo – standardizzata, per non dire altro. È importante invece acquisire uno sguardo critico, che si nutre anche dello sforzo d’interpellare altre fonti d’informazione”. Chiara Dominici, direttore della Settimana (Livorno), si occupa del divorzio breve, chiedendosi “se non fosse stato più necessario andare incontro a tante famiglie che magari, sostenute e accompagnate, non avrebbero avuto bisogno di divorziare”. Vita Nuova (Triste), rammenta il suo direttore,Stefano Fontana, aderisce ufficialmente alla raccolta di firme per una petizione contro l’insegnamento gender nelle scuole: “Per una scuola che insegna e non indottrina”. Ricordando gli scontri avvenuti a Cremona tra violenti di estrema destra e sinistra, Vincenzo Rini, direttore della Vita Cattolica (Cremona), afferma: “È la prevenzione, culturale e concreta, che deve maturare in tutta la società, a partire dai partiti e dai loro capi. I violenti devono sapere che nessun partito sarà mai disponibile a giustificare le loro malefatte, nemmeno quello di loro riferimento. Occorre poi un grande lavoro di recupero di cultura della convivenza e del confronto. Vicende come questa negano la storia del nostro Paese, seppelliscono l’umanesimo e il cristianesimo, senza dimenticare l’illuminismo”. Commentando l’aggressione ai rappresentanti istituzionali di Molfetta, Luce e Vita (Molfetta-Ruvo-Giovinazzo-Terlizzi) chiarisce: “La condanna di queste forme violente di protesta deve essere netta senza opportunistici distinguo di becero carattere propagandistico elettorale”. Parlando del dramma di un padre che ha ucciso il figlio tossicodipendente a Fiume Veneto, Bruno Cescon, direttore del Popolo (Concordia-Pordenone), avverte che “la sconfitta nei confronti di questi giovani non deve finire in un’altra sconfitta: ammazzare il proprio figlio, percependolo come gesto d’amore. L’amore non uccide. La disperazione sì!”. Martino Cervo, direttore delCittadino (Monza e Brianza), commenta la svalutazione dell’euro: “In una crisi di cui ormai ha stufato anche il racconto (tanto è deprimente), suona quasi come un’ottima notizia. Con buona pace di chi dipinge le svalutazioni come un orrendo ‘vizio’ da relegare al passato, dopo che mezzo mondo (Gran Bretagna in testa) ha utilizzato la leva monetaria per salvaguardare l’economia domestica, l’Europa ci prova, con tutti i vincoli e i ritardi che l’attuale architettura impone”. Per l’Eco del Chisone (Pinerolo), “il declino di Torino passa anche attraverso ‘La Stampa’”: “È vero che l’editoria attraversa una fase difficile in tutto il mondo anche per la sfida del web, ma nessuno avrebbe immaginato che nelle edicole ‘La Stampa’ potesse scendere sotto le 200mila copie a livello nazionale e sotto le 40mila a Torino”. La Valsusa (Susa) ricorda, invece, che c’è stata “martedì 27 a Torino la sentenza al maxi processo che vedeva imputati 53 militanti No Tav”. La Vita Casalese (Casale Monferrato) accende i riflettori sulla truffa ai parroci da parte di due casalesi che “con il pretesto di un urgente intervento chirurgico a un occhio si erano fatti anticipare 4.400 euro”. Il Corriere Eusebiano (Vercelli) evidenzia che “anche Confindustria Vercelli Valsesia scommette sulla ripresa già nel 2015”. Cronaca locale anche per il Biellese (Biella), che parla del “colpo studiato con cura” ai danni del “centro commerciale Bennet di Vigliano”.

Attualità ecclesiale. Non manca l’attualità ecclesiale. A proposito delle polemiche scatenate da alcune parole del Papa durante il viaggio in Sri Lanka e Filippine e “complice la festività di san Francesco di Sales”, Francesca Cipolloni, direttore di Emmaus (Macerata-Tolentino-Recanati-Cingoli-Treia), considera “necessario tenere a mente, prima di tutto per rispetto nei confronti di voi lettori, l’accortezza con cui occorre dosare le lettere, prima di mettere nero su bianco o, meglio, postare in una pagina digitale parole che pesano, con la frenetica ambizione di rincorrere notizie da cui dedurre, istantaneamente, un’opinione”. Commentando le parole del cardinale Bagnasco nella prolusione del Consiglio permanente della Cei, Francesco Zanotti, direttore del Corriere Cesenate(Cesena-Sarsina), osserva: “A ogni risveglio la vita riserva una sorpresa: lo stupore di un nuovo giorno, mai scontato per nessuno. Un dono da accogliere e da fare fruttificare per il nostro bene e di chi ci vive accanto”. Il Nuovo Giornale (Piacenza-Bobbio) riprende l’editoriale di Domenico Delle Foglie, direttore del Sir, sulla prolusione del cardinale Bagnasco: “È l’uomo tutto intero che sta a cuore ai pastori italiani e non sono tollerate letture escludenti, che possano in qualche misura attribuire ai vescovi e dunque a tutti i credenti una sorta di selezione dei valori”. Ricordando che da un po’ l’arcivescovo Edoardo Menichelli “dice che dopo anni che si parla di caduta di Pil economico e della ricerca delle soluzioni affinché ritorni positivo per avviare la stagione della ripresa e dello sviluppo del nostro Paese, sia ora di iniziare a parlare di Pil spirituale”, Marino Cesaroni, direttore di Presenza (Ancona-Osimo), riflette: “Quando il tempo era scandito dalle feste religiose e il suono delle campane ci invitava ad una funzione, il Pil spirituale si manteneva su un buon livello. Oggi che il suono delle campane ci ricorda solo il passare del tempo che l’economia ci assilla a monetizzare si tratta di ritornare a scoprire le buone pratiche e il cemento che unisce i fratelli: l’amore più che il denaro”. Walter Lamberti, direttore della Fedeltà(Fossano), fa riferimento al bicentenario della nascita di don Bosco, che anche la comunità fossanese ricorderà in questi giorni: “Educare alla vita, preparare alla vita, dare gli strumenti per affrontarla e viverla in pienezza. Nella gioia. Sono questi gli strumenti che il prete di Valdocco ha consegnato alle migliaia di giovani che sono andati e vanno alla sua scuola”, “un insegnamento che dopo duecento anni conserva tutta la sua freschezza e la sua portata innovativa”. Luciano Sedioli, direttore del Momento (Forlì-Bertinoro), ricorda che “la Chiesa forlivese il 4 febbraio celebra la festa della patrona, la Madonna del Fuoco”. Ezio Bernardi, direttore della Guida (Cuneo), scrive riguardo alla notizia di un sacerdote della diocesi che ha deciso di lasciare il ministero: “Un sacerdote che lascia ci turba”, “in ogni caso interpella e fa notizia. Paradossalmente, nella società secolarizzata e largamente scristianizzata di oggi fa notizia più di ieri”. Andrea Ferri, direttore del Nuovo Diario Messaggero (Imola), annuncia “il nuovo sito del settimanale diocesano (www.nuovodiario.com), attivo dal prossimo febbraio, modificato radicalmente nella sua veste grafica, ma soprattutto arricchito di tre ulteriori potenzialità: aggiornamento costante e continuo delle notizie, presenza dei libri pubblicati dall’Editrice Il Nuovo Diario Messaggero, interazione in tempo reale con Facebook e Twitter”.