Santuario di Walsingham, devozione alla Madonna nel cuore della Gran Bretagna

Papa Francesco ha riconosciuto al tempio nel Norfolk, di antichissime origini e ricostruito dopo essere stato raso al suolo, il titolo di “basilica”: è il quarto caso per la chiesa di Inghilterra e Galles. Una lunga storia di pellegrinaggi mariani in terra anglicana. Nell’Anno giubilare è cresciuto il numero dei visitatori, specialmente nel periodo estivo. Progetti di ampliamento delle strutture per l’ospitalità

C’è una basilica nel cuore della cosiddetta “Liguria inglese”, quel Norfolk, regione a due ore a nord est di Londra, che assomiglia, per il suo paesaggio piatto e il mare, all’Olanda, con la quale ha sempre avuto strettissimi rapporti. Papa Francesco ha voluto dunque concedere il titolo di “basilica” che, di solito, spetta alle cattedrali e alle chiese più importanti, al santuario mariano più frequentato della Gran Bretagna: si tratta della chiesa di Walsingham, famosa a partire dal 1061, quando la Madonna apparve a una nobildonna sassone del posto, Richeldis de Faverches, e le chiese di costruire qui una replica della casa della Sacra Famiglia di Nazareth. Da allora i pellegrini sono arrivati a migliaia anche se la tradizione è stata interrotta, durante la Riforma, quando il re Enrico VIII ha raso completamente al suolo, nel 1538, il luogo di culto.

 

“Riconoscimento importante”. Ci sono voluti tre secoli prima che Walsingham riprendesse a vivere alla fine dell’800. Non però nel luogo originario, del quale rimangono soltanto rovine, ma nella cosiddetta “cappella della ciabatta”, l’ultima tappa dell’itinerario medioevale, il punto in cui i pellegrini si toglievano le scarpe per arrivare a piedi nudi fino alla casa inglese di Nazareth. Riadattata, dopo la Riforma, a fonderia, granaio e anche stalla, la cappella venne acquistata, nel 1896, da Charlotte Pearson Boyd, una ricca anglicana diventata cattolica e restituita poi alla Chiesa. “Si tratta di una delle cappelle più antiche del mondo dedicate alla Vergine Maria”, spiega monsignor John Armitage, rettore di Walsingham. “Lo status di basilica è un riconoscimento importante, un’affermazione, da parte della Santa Sede, di questo luogo di culto soprattutto per chi non conosce Walsingham”.

 

Il sostegno dei vescovi. È stato proprio monsignor Armitage, su suggerimento del vescovo di East Anglia, Alan Hopes, e sostenuto dalla conferenza episcopale di Inghilterra e Galles, ad avviare il processo per trasformare Walsingham in basilica. “Si tratta soltanto della quarta chiesa di questo tipo in tutta la Gran Bretagna dopo Corpus Christi a Manchester, Downside Abbey nel Somerset e St. Chad’s a Birmingham”, aggiunge Armitage. “La fiducia che il Papa ci ha accordato ci ha riempito di gioia. Non ci aspettavamo questo onore così importante”.

 

D’estate arrivano turisti-pellegrini. Secondo Julian Foord, responsabile del coordinamento dei pellegrinaggi, “sono circa 300mila all’anno i pellegrini che arrivano a Walsingham; il numero è andato aumentando, nel corso degli anni, ed è particolarmente alto in quest’anno del Giubileo della misericordia. In una sola domenica sono arrivate, ad esempio, 13mila persone della comunità tamil, dallo Sri Lanka, mentre in un’altra festività abbiamo avuto 4mila cattolici della comunità Syro Malabar originari dell’India meridionale”.

“Un pellegrinaggio risponde a un profondo bisogno spirituale”, dice ancora Foord.

“Walsingham diventa spesso una tappa durante le vacanze estive di famiglie, giovani e anziani perché questa regione è vicino al mare ed è popolare con i turisti, ai quali diamo anche la possibilità di fermarsi a dormire qui”. Secondo il responsabile dei pellegrinaggi a questo santuario mariano “lo status di basilica è stato concesso dal Papa come riconoscimento degli alti standard di musica e liturgia mantenuti da Walsingham da dove i pellegrini devono ripartire profondamente rinfrescati spiritualmente”.

 

Un centro per i ritiri. La messa viene trasmessa da qui, via streaming, in tutto il mondo e ogni giorno c’è anche la possibilità di confessarsi, fare adorazione e recitare il rosario. Il santuario, dove lavorano circa cinquanta persone, ha un piano di espansione delle strutture di accoglienza dei pellegrini che verrà avviato nei prossimi anni. “Costruiremo anche un centro per ritiri che abbiamo deciso di chiamare ‘Casa della dote’ perché, nella tradizione cristiana, l’Inghilterra viene chiamata “‘la dote della Madonna’”, conclude Julian Foord. “Il titolo risale a Riccardo II che ha dedicato questa regione alla Vergine Maria e ha voluto chiamarla proprio ‘dote’ in riconoscimento della profonda devozione alla Madonna che gli inglesi avevano durante il medioevo e hanno ancora ai nostri giorni”.