Sanità, Lorenzin: la salute non è un affare da ragionieri

«Non sarà sufficiente aver evitato i tagli: la Sanità ha bisogno di una nuova fase di programmazione che cambi marcia rispetto al passato». Lo ha detto il ministro della Salute Beatrice Lorenzin ai nostri microfoni durante la sua visita a Rieti.

Secondo il ministro, infatti, «È necessario riportare la gestione della Salute sotto il Ministero della Sanità, e non sotto il Ministero dell’Economia come è accaduto in questi ultimi anni. Le strategie di Sanità pubblica sono comprese dai tecnici e dagli economisti sanitari, non certo dalla ragioneria. Fatto questo cambio di marcia importantissimo dal punto di vista “filosofico” bisogna poi fare la programmazione. Questa seconda fase è il nocciolo del nuovo patto per la Salute che stiamo predisponendo con le Regioni, in una dialettica vivace, ma non conflittuale tra il Ministero della Salute e la Conferenza Stato-Regioni».

«Qui ho proposto un piano diverso: risparmiare, non tagliare, dieci miliardi di euro in diversi anni con la riduzione degli sprechi, la riorganizzazione di beni e servizi, un diverso modo di gestire le degenze, utilizzare la tracciabilità di tutti i processi per controllare tutto tramite la rete internet. Le risorse recuperate – spiega Lorenzin – vanno poi reinvestite in Sanità perché il sistema salute ha bisogno di grandi investimenti. Ha bisogno di investimenti in infrastrutture e tecnologie, nel personale, perché siamo sul punto di rottura di questo “elastico” del blocco del turn-over, e poi in ricerca e innovazione scientifica, che sono l’altro aspetto centrale dei sistemi sanitari».