San Francesco al Terminillo: Celebrazioni per i 50 anni della dedicazione

In principio fu la risolutezza – per non dire testardaggine – di padre Riziero Lanfaloni: nome che appartiene alla storia della stazione turistica del Terminillo e che dal prossimo agosto comparirà nella targa del piazzale in cui si erge la sua “creatura”, quel templum pacis che egli volle edificare in onore di san Francesco sulla vetta della montagna che domina la valle reatina.

La memoria dell’indimenticato francescano conventuale che realizzò il santuario votivo terminillese, primo dedicato al santo dopo la sua proclamazione a Patrono d’Italia, costituirà uno dei momenti delle celebrazioni che, in questa estate 2014, si svolgeranno nella ricorrenza del 50° anniversario della consacrazione del tempio di S. Francesco.

Celebrazioni che vogliono, francescanamente, partire dai piccoli, come spiegato da padre Mariano Pappalardo, superiore della Fraternità monastica della Trasfigurazione. Il sacerdote siciliano, che dall’abbazia benedettina di Pontida in Lombardia era approdato a Terni e qui, conosciuti i Frati minori conventuali, che del tempio montano avevano ereditato la cura da padre Riziero, alla fine dell’episcopato Molinari era giunto al Terminillo, gettando qui le basi della nuova esperienza religiosa, poi riconosciuta da Lucarelli come fraternità di diritto diocesano che ripropone gli ideali benedettini declinati in termini di servizio pastorale e in qualche modo sposati anche alla spiritualità francescana della terra reatina.

Ed è qui al Terminillo – dove la comunità monastica opera nei mesi invernali “pendolare” prima con Rieti e ora con Cittaducale e l’estate si stabilisce in pianta stabile – che Pappalardo, assieme ai confratelli e ai collaboratori della parrocchia, è pronto ad animare il programma del cinquantesimo.

Dunque un’attenzione ai piccoli, cui si intona anche la mostra di illustrazione per l’infanzia che si aprirà sabato (ne riferiamo a parte). Nel far memoria di un’impresa quale quella che porta alla costruzione del templum pacis, si vuol mettere al centro quelli che normalmente nella storia restano ai margini: i tanti operai che lavorarono nel cantiere edile.

Saranno loro – o per loro i familiari di chi nel frattempo se n’è andato – i protagonisti della “giornata della riconoscenza” in programma al Terminillo nel pomeriggio dell’11 agosto: dopo la proiezione di un filmato d’epoca sui lavori di mezzo secolo fa, dalle mani del prefetto di Rieti riceveranno un apposito diploma d’onore.

Seguirà l’intitolazione del piazzale antistante la chiesa a padre Lanfaloni, con lo scoprimento della targa da parte del sindaco, quindi la visita guidata al tempio e il concerto d’organo del maestro Luca Di Donato. Le celebrazioni proseguiranno con la festa dell’Assunta (il pomeriggio di Ferragosto salirà a celebrare la Messa come di consueto il vescovo Lucarelli) e poi, il 18 agosto, la presentazione del libro d’arte sul templum pacis realizzato grazie alla Fondazione Varrone.

Il 22, poi, la celebrazione liturgica dell’Anniversario della dedicazione vedrà intervenire i parroci succedutisi alla guida della chiesa per chiudere, nel pomeriggio, con un momento di testimonianze che assieme ai ricordi possa esprimere anche progetti e aspettative.

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