Risposta dei consiglieri comunali del PD a Tigli

Riportiamo un comunicato a firma dei consiglieri comunali Pierlorenzo Scacciafratte, Massimiliano De Santis, Umberto Onofri e italo Carotti.

I sottoscritti Consiglieri Comunali del gruppo del PD, nel riconfermare il sostegno alla candidatura a Sindaco per il centro sinistra del Segretario della CISL di Roma e del Lazio, Franco Simeoni, non possono non intervenire rispetto all’articolo apparso sul quotidiano il Messaggero, relativo all’intervista del Consigliere di Rieti Viva Paolo Tigli.

Nel merito, crediamo che siano ingenerose le considerazioni espresse nei confronti del Presidente della Provincia Fabio Melilli.

Noi riconosciamo a Fabio Melilli, uomo che abbiamo con forza sostenuto in tutte le elezioni, proprio nel ruolo di Presidente della Provincia, il costante impegno nel sostenere, su tutti i tavoli, nazionali, regionali, le ragioni di un territorio e di una città da sempre marginalizzata dalla politica partitica nazionale e regionale.

Ne sono testimonianza, le innumerevoli iniziative politiche svolte sui temi che Tigli proprio gli contesta: la cantierizzazione del completamento superstrada Rieti-Torano, la progettazione del raddoppio della Salaria, il sostegno alle vertenze poste dal sindacato rispetto alle innumerevoli chiusure di aziende e in particolare della RITEL, il progetto per il rilancio del Terminillo, l’aver dotato la città di un Palazzo dello Sport e di una Piscina a norma ed in possesso delle autorizzazioni di legge (a differenza del Teatro Flavio Vespasiano), il sostegno al Consorzio Universitario Reatino, insomma un’iniziativa politica che fa riferimento ad una visione della città che guarda alla rottura dell’isolamento infrastrutturale, culturale, economico e occupazionale entro cui le destre al governo della città, al governo della Regione e del Governo Nazionale ci hanno cacciato.

E’ evidente che il ruolo, i rapporti di alto livello in campo nazionale possano a volte tramutarsi in un indubbio e comprensibile protagonismo sul piano della politica locale, ma è altrettanto evidente che questo non puo’confondersi per un personalismo, in particolare sulla vicenda delle candidature a Sindaco, sulle quali sono legittime le posizioni di qualunque personaggio politico o cittadino, compreso il Presidente della Provincia.

I sottoscritti hanno pubblicamente condiviso, con Paolo Tigli e altri Consiglieri Comunali, un documento nel quale ritengono che il valore dell’unità sindacale sia un elemento determinante per la vittoria del centro sinistra alle elezioni comunali del 2012, e per questo sono impegnati a sostenere la candidatura di Franco Simeoni all’interno del PD cittadino, in contrapposizione con tutti coloro che invece nel 1994 hanno favorito l’ascesa della destra missina al governo della città che invece da sempre affonda le sue radici nella cultura socialista, cattolica democratica e del mondo del lavoro che meglio sintetizza oggi Franco Simeoni. Quelle lotte operaie e contadine consentirono ad Angelo Sacchetti Sassetti di diventare Sindaco di Rieti e di inaugurare quella gloriosa storia dei Sindaci provenienti dal mondo operaio e del lavoro che si è interrotta nel 1994 e che ci sembra quanto più attuale da riprendere.

Per questo condividiamo la critica di Tigli rispetto a quella classe dirigente che non ha saputo cogliere la spinta del cambiamento, perché arroccata a difendere rendite di posizione che hanno prodotto l’avvento dei Cicchetti e degli Emili che era sempre la stessa che, allora senza successo, contrastava per la sinistra la possibilità di conoscere l’importante esperienza di Melilli alla guida della nostra Provincia.

In questo senso, a differenza di quanto avvenuto nel recente passato, la discussione all’interno del PD cittadino, è viva e va dato merito all’attuale segretario cittadino di non aver chiuso il dibattito che sta avvenendo in queste ore e dal quale noi auspichiamo che Franco Simeoni possa essere la scelta maggioritaria del coordinamento comunale del PD per le primarie.

Oggi Franco Simeoni rappresenta quello che Fabio Melilli rappresentava allora: la speranza, grazie anche all’esperienza e ai rapporti saputi sapientemente tenere altrove, per completare sicuramente quelle opere citate da Tigli, e soprattutto per sollevare la nostra città da quell’isolamento, non solamente infrastrutturale, ma economico, sociale e culturale entro cui le destre al governo ci hanno cacciato.