Rieti Virtuosa plaude agli studenti

Essere coinvolti nelle decisioni che li riguardano, conoscere le date di inizio e fine lavori all’interno degli istituti in cui passano metà della loro giornata e quali sono le spese che vengono coperte dai contributi scolastici (pseudo-facoltativi). In due parole: partecipazione e trasparenza. Una scuola “virtuosa” ne ha dannatamente bisogno, sottolinea il Movimento civico Rieti Virtuosa, a maggior ragione in un periodo in cui i tagli al diritto allo studio non permettono di far fronte a tutte le necessità sottolineate giustamente dagli studenti nei giorni dell’occupazione.

Non è vero che non sia possibile soddisfare le richieste degli studenti e non dobbiamo frustrarle semplicemente rispondendo che “non ci sono i soldi”. Durante l’incontro svoltosi in Provincia tra i ragazzi, il presidente dell’Ente, Giuseppe Rinaldi, i tecnici Abbruzzese e Orlando e la consigliera comunale delegata alla scuola Arianna Grillo è emerso con chiarezza quello di cui hanno bisogno, e la prima cosa è avere un ruolo da protagonisti nell’affrontare anni difficili, in cui la scuola è sempre più sotto attacco da tutti i punti di vista e in cui non ci sono i fondi per aggiustare le porte o acquistare la cancelleria, anche se bisogna riconoscere che qualcosa si sta facendo almeno per garantire la tenuta statica degli edifici.

Un ruolo che non è certo un favore fatto da quel dirigente o da quell’altro esponente politico a quegli studenti che hanno fatto sentire la loro voce occupando i vari istituti superiori, ma un diritto sancito dalle leggi del nostro Stato.

Facciamo qualche esempio: i fogli con alcune delle opere realizzate e in corso di realizzazione nelle scuole di Rieti che ieri Rinaldi ha consegnato agli studenti dovrebbero essere pubblicati sul sito della Provincia di Rieti, ai sensi del decreto legislativo 33/2013 sugli obblighi di pubblicita’, trasparenza e diffusione di informazioni da parte delle pubbliche amministrazioni.

Facciamo un altro esempio: sui contributi volontari annuali richiesti agli studenti e contestati in quanto spesso sollecitati come se fossero obbligatori, i ragazzi hanno giustamente sottolineato una pratica scorretta messa in atto da molti istituti.  I contributi scolastici dovrebbero infatti essere finalizzati all’innovazione tecnologica, all’edilizia scolastica e all’ampliamento dell’offerta formativa (DL. 40/2007 Legge Bersani) ma in realtà le scuole li utilizzano spesso per coprire le spese ordinarie: pulizie, manutenzione, fotocopie, supplenze brevi, ecc. Un discorso diverso sono i contributi che vanno pagati alla scuola come rimborso delle spese sostenute dalla stessa per conto delle famiglie: libretto delle giustificazioni, carta per le pagelle (che stanno sparendo in quanto sostituite dal digitale) e polizza assicurativa e queste voci di spesa in genere non superano i 20-25 euro. Fate un po’ voi i conti con quello che invece viene richiesto alle famiglie ad inizio anno.

In conclusione, il Movimento civico Rieti Virtuosa plaude agli studenti per aver dato uno scossone importante alle istituzioni locali e ai dirigenti scolastici, avviando un dialogo che, per quanto difficile in questa prima fase, deve proseguire in futuro per trasformare l’esperienza dell’occupazione in uno strumento per ottenere davvero una scuola migliore, magari anche cominciando a guardare con sguardo critico a quanto avviene in altre città, nelle università e, perché no, in Parlamento dove il loro futuro viene segnato troppo spesso da leggi che rispondono a tutt’altri interessi.