Rieti Virtuosa: in Comune “mal di pancia” per la legge “Salva suolo”

«Forse non è un caso che, proprio mentre si comincia finalmente a porre l’accento sulla gravità del fenomeno della cementificazione selvaggia, a livello nazionale con il disegno di legge “Salva suolo” e a livello locale con le dichiarazioni d’intenti dell’Assessore Cecilia in Commissione urbanistica, la cronaca ci riporti frizioni che si stanno palesando, proprio sull’urbanistica, all’interno della Giunta del Comune di Rieti».

Sono dichiarazioni che arrivano dal Movimento Rieti Virtuosa, nel quale si teme «che questi “mal di pancia” siano condizionati dalla lobby cementificatrice che abbiamo conosciuto in questi ultimi 20 anni e per la quale oggi stiamo ancora pagando un caro prezzo: perdita di terreno agricolo e aumento del rischio idrogeologico, abbruttimento della città e disegno caotico delle urbanizzazioni».

«Anche le critiche di varie parti sulle colorite esternazioni dell’Assessore, rimanendo alla superficie senza andare alla sostanza delle cose dette – sottolinea il gruppo in una nota alla stampa – rientrano a nostro avviso in questo schema».

Come Rieti Virtuosa «condividiamo sì l’esigenza, espressa da gruppi di maggioranza, di concertazione ma prima di tutto essa sia con i cittadini. Perciò chiediamo che da subito vengano resi attivi gli strumenti partecipativi, non ultimo l’Urban Center, oltre naturalmente alle consulte promesse in campagna elettorale. Senza troppi giri di parole ci piacerebbe sapere, specie dal Partito Democratico e dai sindacati, se nella nostra città, piuttosto che aggredire ulteriormente il territorio con i Programmi integrati “alla Costini”, si possa puntare sulla valorizzazione, riuso, o finanche ricostruzione dell’esistente».

«Non fosse altro – conclude la nota – perché il disegno di legge “Salva suolo” prova a mettere in atto una rivoluzione, abrogando la norma che oggi permette ai Comuni di utilizzare per la spesa corrente gli oneri di urbanizzazione. Il che in una città che ha abusato in maniera scandalosa di questa prassi per fare cassa lasciando poi interi quartieri (basta vedere in che condizioni si trovano oggi gli abitanti di Vazia, Campoloniano, di molte altre frazioni e dei nuovi complessi di Micioccoli) senza servizi primari, non è cosa da poco».