Si è conclusa con un successo di pubblico superiore alle aspettative la decima edizione di “Liberi sulla carta”, fiera dell’editoria indipendente sbarcata quest’anno per la prima volta a Rieti. Sono state tante le persone che hanno ascoltato dibattiti, seguito incontri e acquistato libri, nel suggestivo polo culturale Santa Lucia della biblioteca Paroniana, rinnovato e tirato a lucido per l’occasione.
La tre giorni di manifestazione si è aperta con la presenza del vescovo Domenico che ha augurato «lunga vita» a “Liberi sulla Carta”, «perché conservi ed implementi il suo coraggio che ha permesso in un periodo di crisi dell’editoria, di continuare a proporre iniziative di qualità che danno voce ad autori di valore, garantendo uno spazio gratuito, inclusivo e culturalmente stimolante».
Nel pomeriggio si sono alternate sul palco tre presentazioni di volumi. Simone Nardelli, per la casa editrice locale Amarganta, ha omaggiato il territorio con “Sabina archelogica”, Paolo De Chiara, per treditre editori, ha raccontato la drammatica storia di Lea Garofalo, la donna coraggio che si oppose alla ‘ndragheta a prezzo della sua stessa vita, e il reatino Domenico Di Cesare ha raccontato quindici toccanti storie di “Migranti”, tratte dal suo libro edito da Castelvecchi.
In serata, ha calcato il palco centrale uno dei volti più celebri previsti dal cartellone della fiera. Armato solo di chitarra e simpatia, l’attore Giorgio Tirabassi ha entusiasmato il numeroso pubblico. Il testo di Cesare Pascarella, uno dei numi tutelari del romanesco insieme a Belli e Trilussa, evoca con ironia “La scoperta dell’America”: dallo sconforto dei marinai in mezzo all’oceano ai primi difficili approcci con i selvaggi. L’attore ha alternato brani recitati e canzoni, divertendo il numeroso pubblico con la naturale comicità del dialetto romano e le sue doti di mattatore. Una vera iniezione di coraggio per questa prima edizione reatina della fiera dell’editoria indipendente.
Tra gli incontri più partecipati della seconda giornata di “Liberi sulla Carta”, l’economista Marta Fana ha presentato per Laterza editore il suo “Non è lavoro è sfruttamento”. La studiosa, presente ai maggiori talk televisivi, ha analizzato il mondo dell’economia e del lavoro senza pregiudizi. Alla base del suo pensiero c’è proprio la libera ricerca: inviato a non seguire il dibattito nei termini superficiali in cui ci viene presentato. Altra peculiarità della scrittrice è rovesciare alcuni luoghi comuni: concetti come quello interesse nazionale o i modelli di sviluppo. Si è parlato di Amazon e di Lenin, di macro e micro economia senza mai appesantire il discorso, anzi stimolando domande nell’attento pubblico. Al termine, richiamando la Costituzione, ha sottolineato l’importanza dell’accesso alla cultura e al sapere per tutti, a cominciare dai lavoratori. Un obiettivo che non si può che condividere.
Come prevedibile, straordinaria partecipazione di pubblico per la presentazione di “Ogni ricordo un fiore” di Feltrinelli, prima prova letteriaria dell’attore Luigi Lo Cascio. L’artista, con la battuta sempre pronta, non ha lesinato momenti di riflessione su questa prima esperienza con la narrativa e sulla diffidenza verso chi passa dalla recitazione alla scrittura. Il protagonista è uno scrittore che non riesce a concludere quello che fa e durante un luogo viaggio in treno rilegge e medita sui suoi 230 incipit di una sola frase. Nessuno di questi si è sviluppato in un romanzo compiuto, ma ogni testo in qualche modo è completo. Brani fulminanti di poche parole si alternano ad altri lunghi anche due pagine. Una serie di inizi interrotti che faranno riflettere il lettore almeno quanto il loro autore tra ironia, dubbi, mistero e quel senso di sospensione tipica dell’incipit letterario. La presentazione del bel libro di Lo Cascio, con la sua simpatia e il suo talento, può rappresentare il simbolo dell’accoglienza della Fiera da parte della città.
In serata è stata la volta di Libero De Rienzo, uno dei migliori attori della sua generazione, vincitore di un David di Donatello come miglior attore non protagonista. De Rienzo è salito sul palco centrale con “Sognando Babilonia”, un omaggio all’icona della cultura underground Richard Brautigan.
Particolarmente partecipata la giornata finale della manifestazione, tra laboratori per bambini e attività pedagogiche, come quelle proposte tra le altre dall’associazionedi promozione sociale Krisalidea. Basata sul testo di “Fame plastica” di Nicola Brizio, di Funambolo Edizioni, la “lettura creativa” è partita da alcuni brani del libro da cui sono nate domande e riflessioni. I partecipanti hanno scritto le proprie risposte e considerazioni per poi condividerle e, insieme alla guida, trarne le conclusioni. Il tema principale è quello che informa l’intera manifestazione: il coraggio. Coraggio di cambiare partendo da una presa di coscienza. Questo esercizio di consapevolezza è nato dalla frase “che cosa fatichi a sopportare?” direttamente ispirata dal testo. Per l’occasione è stato presente anche l’autore Nicola Brizio, che ha raccontato la sua esperienza di scrittore esordiente e lo spirito del romanzo pulp distopico oggetto del laboratorio. Questo evento, come altri, ha visto delle realtà del territorio (Krisalidea e Funambolo) unire le forze per raggiungere i propri obiettivi. Un’altra delle opportunità che la fiera dell’editoria indipendente ha reso possibili.
Nel primo pomeriggio il reatino Roberto D’Angeli ha presentato per Funambolo il libro “Il campo di Farfa”, interessante lavoro di ricerca sul campo di internamento lasciato in abbandono fino alla fine del conflitto mondiale.
Alle ore 17 il personaggio forse tra i più attesi della manifestazione. La giornalista di «La Repubblica» Federica Angeli sotto scorta dal 2013 per le sue indagini sul malaffare di Ostia ha presentato “A mano disarmata”, libro autobiografico edito da Baldini&Castoldi in cui racconta la sua vita blindata. La sua battaglia contro legalità, intrapresa nonostante le minacce ai tre figli, ha tenuto inchiodati alle sedie gli spettatori intervenuti al polo Santa Lucia. Lunghissimo, forse il più lungo dell’intera tre giorni, il firmacopie per la Angeli, con scene di particolare affetto per Federica.
Gran finale alle 21.30 con “Brividi immorali”, edito da La nave di Teseo, libro di racconti dell’attrice Laura Morante, attrice di grande carisma e musa tra gli altri di Carlo Verdone e Nanni Moretti. In un chiostro di Santa Lucia di nuovo pieno, l’attrice ha letto vari estratti della sua raccolta di racconti intervallati dalla musica di un violino. Sono storie dirette e spiazzanti scritte in uno stile limpido e incalzante. Tragica ironia del quotidiano in narrazioni che a volte possono ricordare lo stile di alcuni dei registi con cui ha lavorato e della sua recente attività da regista. Un ultimo successo, a coronamento di una manifestazione che ha dimostrato una volta ancora l’interesse e la passione della città per la cultura.