Le cronache cittadine lasciano trasparire le trame di sempre per mettere le mani sulla “nuova Provincia”, quella che a Settembre verrà ricostituita, con il voto dei Consigli Comunali dei suoi Comuni.
Deputati, Consiglieri Regionali, Sindaci, Assessori, e così via, stanno per varare la nuova Provincia attraverso accordi, trattative, minacce, veti, staffette, una specie di foto-ricordo con dietro il “fondale” di sempre, nei volti e nel panorama; del resto era velleitario aspettarsi novità e slancio rinnovatore da chi, nell’indifferenza dei molti, era stato abolito come la Provincia che rappresentava.
Ma allora perché fare un nuovo ente, ma sopratutto per fare che cosa? Ai probabili candidati, quelli seri, non mancherebbero i motivi per dire: “ora basta con il fallimentare operare del passato cari cittadini della ex Provincia di Rieti, impegniamoci per un nuova agenda politica, il mio primo impegno sarà… a cui farà seguito…” elencando 2 o 3 problemi, quelli di sempre, irrisolti da più di 20 anni.
Nell’attesa di questa “discontinuità” nei metodi e nelle persone, che Renzi ha coraggiosamente imposto, da noi nella provincia dell’impero a farla da padroni, la parola non è casuale, sembrano essere gli stessi. Un esempio, l’ultimo in ordine di tempo ma non di importanza:
Ricordate la ss Salaria, gli incidenti mortali e non, la necessità ventennale di intervenire: il raccordo a 4 corsie? L’ammodernamento? La ferrovia sostitutiva? Fate anche mente locale sulle truppe schierate dalla “politica” nei decenni per risolvere il problema, quelle vecchie e quelle nuove, con i loro costi, quelli diretti come gli emolumenti ed i gettoni, quelli indiretti per non aver spostato nemmeno di un metro, è il caso di dirlo, il confine dell’isolamento del nostro ex capoluogo; ci riferiamo sopratutto a senatori, deputati, assessori e consiglieri regionali, con i loro segretari, ai presidenti, assessori provinciali , di ieri e di oggi.
Che non possano essere questi a guidare il cambiamento lo certifica, nel caso della ss Salaria, l’ultimo atto fotografato da «La Repubblica» di sabato 19 luglio, cronaca di Roma pag. IV (vedi a lato): 4 miliardi di fondi della Unione Europea per la nostra Regione, 45 progetti per i prossimi 6 anni 2014-2020, ma della ss Salaria non vi è traccia, nonostante sia l’unica Consolare nel Lazio e nel Centro Italia a non avere un collegamento adeguato alla rete autostradale nazionale.
Dare la colpa di questa mortificante impotenza solo agli ultimi, all’on Melilli, al Cons. Regionale Mitolo, all’Ass. Regionale alle Infrastrutture Refrigeri ed al suo staff di fiducia, agli assessori della disciolta giunta provinciale, sarebbe in qualche modo riduttivo, anche se non si può certo sottacere il fatto che mai il reatino è stato così fortemente rappresentato come lo è nella Regione Lazio attuale; ma i cittadini aspettano da tutti costoro che almeno si mettano a disposizione di un nuovo e credibile candidato , che si impegni seriamente su questi temi, peraltro sempre sostenuti da tutti e regolarmente non realizzati; non fosse altro che per coprire le colpe del passato e per restituire alla politica la dignità di cui la nostra comunità ed il Paese intero hanno bisogno.