Chiesa di Rieti

Riaperta domenica 14 agosto la chiesa di San Giovanni Battista a Stipes

Il vescovo Domenico: «Le chiese non sono fatte per essere chiuse: una chiesa chiusa è un ossimoro»

Dopo i danni subiti dal sisma 2016, domenica 14 agosto è stata riaperta la chiesa di San Giovanni Battista nella frazione di Stipes. «È stato emozionante per tutti ritornare dentro questa chiesa e vederla aperta di nuovo. Le chiese non sono fatte per essere chiuse: una chiesa chiusa è un ossimoro», ha commentato il vescovo Domenico prima dell’omelia.

L’intervento della Chiesa di Rieti, che ha operato in sinergia ai contributi dell’8 x 1000, si è concentrato soprattutto sul rifacimento della copertura. «Siamo intervenuti con la manutenzione straordinaria della copertura – hanno spiegato dall’ Ufficio Beni Culturali ed Edilizia di Culto – sostituendo interamente la struttura principale. La chiesa soffriva inoltre di infiltrazioni di acqua che avevano interessato la tinteggiatura interna, che è stata poi ripristinata». «L’impegno della diocesi di Rieti e dell’ 8×1000 dimostra come una piccola comunità come Stipes meriti tutta la nostra attenzione, esattamente come le altre 39 piccole realtà dove si è intervenuti. Ora auspichiamo l’interazione di tutta la comunità anche per il rifacimento della facciata esterna» ha proseguito mons. Pompili.

«Sono tanti anni che questa chiesa aveva bisogno di un restauro serio. Abbiamo aspettato ma il nostro vescovo ha preso a cuore la situazione, informandosi costantemente sullo sviluppo dei lavori. Che Dio ci benedica e che questo sia non solo luogo del culto ma anche un di luogo incontro dove ci si sente famiglia e fratelli in cammino» ha augurato don Sante, vicario della Valle del Turano.

«Anche io vi consegno una piccola parola rivolgendomi al Signore» ha esordito il parroco di Stipes, don Robert. Un edificio di oltre 200 anni che riapre le porte è un patrimonio artistico e di fede che il vescovo ha contribuito in modo fondamentale a salvare. Noi abbiamo sempre celebrato la messa, all’aperto e anche con solo 3 persone, per non fare mai mancare a nessuno l’ascolto della Parola e l’Eucarestia ma ora siamo lieti di tornare a glorificare la grazia eucaristica nella casa del Signore».

Infine, i ringraziamenti del sindaco Riccardo Nini. «Per me è un grande onore essere qui in veste di sindaco in occasione di questa festa bellissima e molto partecipata. Grazie alla diocesi, noi non riconsegnamo solo un edificio aperto al pubblico, ma una casa per la comunità che in questi due anni ha sofferto molto. Ringraziamo il vescovo per la sua vicinanza, abbiamo avuto una guida stabile che oggi ci saluta».

Un momento di festa che ha richiamato l’attenzione degli abitanti e di chi è tornato, approfittando delle ferie estive, al paese di origine. La signora Adriana era seduta su un banco ancor prima dell’inizio della celebrazione eucaristica, ammirando quello che non era più riuscita a vedere per diversi anni. «Aspettavamo da tanto tempo questo momento – ha detto – negli ultimi tempi facevamo la messa all’aperto ma questa è la nostra chiesa, questa è la casa di Dio». E ognuno ha fatto la propria parte per celebrare al meglio l’evento: la signora Amabilia, ad esempio, si è occupata dell’addobbo floreale e delle lucine, ma tutti hanno contributo alla riuscita della festa, anche solo con una crostata da degustare al banchetto che ha concluso la cerimonia.