Reate Festival, trionfo in musica tra Vivaldi, Bellini e il «Dom Bedos»

Sacro e profano, ma di degna levatura, nel cartellone che anche quest’anno ha caratterizzato il settembre reatino nel segno della musica. L’edizione 2014 del Reate Festival ha anche stavolta fatto godere alla città un programma di tutto rispetto che ha messo insieme le glorie della musica classica, spaziando dal repertorio teatrale (tra sinfonica e lirica) a quello delle grandi composizioni religiose, come il Vivaldi sacro dello Stabat mater (risuonato nell’applauditissima serata all’Auditorium Varrone) e la grande musica d’organo che, come in precedenti edizioni, ha raccolto gli appassionati nella basilica di San Domenico: Diocesi e Comitato San Domenico, d’intesa con la Prefettura (che quale organo periferico del Ministero degli Interni gestisce sul territorio le chiese di proprietà del Fec, tra cui il risorto tempio domenicano), hanno accolto infatti pure quest’anno la proposta della Fondazione Flavio Vespasiano (l’ente che, sotto la presidenza dell’ex sottosegretario Gianni Letta, vede insieme Comune, Cariri, Camera di Commercio e Fondazione Varrone per gli eventi del Reate Festival) di offrire il magnifico “Dom Bedos” per alcuni degli appuntamenti in programma.

Alle tastiere del monumentale organo realizzato in San Domenico sono così saliti il francese Frédéric Deschamps e l’italiano Luca Scandali, per due serate dipanatesi tra Bach ed altri prestigiosi nomi del repertorio organistico, con spazio anche a interessanti improvvisazioni come la virtuosa esibizione a quattro mani in appendice al primo concerto. Di ottimo livello pure gli altri appuntamenti, cominciando dalla entusiasmante serata con le vivaldiane Quattro stagioni che ha fatto registrare il tutto esaurito all’Auditorium Varrone e che è stata preceduta da un’interessantissima lezione sul “prete rosso” e sulla sua opera più celebre offerta nel pomeriggio al “Vespasiano” da Gianfranco Formichetti, che ad Antonio Vivaldi aveva dedicato anni fa un’apprezzata monografia. Gran finale con l’opera lirica I Capuleti e i Montecchi di Vincenzo Bellini – eseguita in forma di concerto sul palco del teatro Flavio – che ha dato modo al pubblico reatino di apprezzare il tema della celebre storia di Romeo e Giulietta, tema di cui un’altra precedente serata all’auditorium aveva presentato un sunto di varie pagine che, nella storia della musica, si sono ispirate al “mito” dell’amore più celebre e tragico.

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