Reate Festival

Reate Festival, conclusa l’undicesima edizione: il discorso di Gianni Letta e il bilancio finale

Per l’ultimo concerto dell’XI edizione, dedicato a Bruno Cagli, il Presidente della Fondazione Flavio Vespasiano Gianni Letta ha fatto sentire la sua presenza introducendo l’esecuzione musicale

Per l’ultimo concerto dell’XI edizione, dedicato a Bruno Cagli, il Presidente della Fondazione Flavio Vespasiano Gianni Letta ha fatto sentire la sua presenza introducendo l’esecuzione musicale con un ampio e sentito discorso che ha ben riassunto lo spirito del festival e dell’ultima edizione.

Un ringraziamento al Comune e alla Fondazione Varrone, alla sovrintendente e al direttore artistico del Festival e infine alla memoria del fondatore Bruno Cagli. Il concerto che è seguito, all’esecuzione di composizioni appartenenti ad un grande repertorio raramente eseguito, l’oratorio romano del Seicento, univa una altissima qualità degli interpreti tutti. Gremita la Chiesa di San Giorgio, che vedeva riunite le maggiori autorità cittadine e tutti coloro che hanno collaborato in un’emozionante chiusura degna di un festival di livello internazionale.

Con uno straordinario concerto alla presenza delle maggiori autorità cittadine, e con l’autorevole presentazione di Gianni Letta, Presidente della Fondazione Flavio Vespasiano, si è conclusa domenica 17 novembre l’XI edizione del Reate Festival.

Il discorso introduttivo di Letta ha riassunto lo spirito del Festival attraverso un triplice ringraziamento; a chi ha ospitato nel bellissimo Auditorium San Giorgio questo concerto insieme molti altri del programma di quest’anno, ovvero la Fondazione Varrone, presente domenica sera nella persona del Presidente Antonio D’Onofrio, e al Comune che ha supportato tutte le iniziative del festival, presenti in sala il sindaco Antonio Cicchetti e l’assessore alla Cultura Gianfranco Formichetti. Secondo ringraziamento alla sovrintendente Lucia Bonifaci e al direttore artistico Cesare Scarton per la competenza e la dedizione con cui hanno profuso il loro impegno nella realizzazione di un cartellone di altissima qualità e nella attenzione a offrire opportunità di cultura penetrando nel tessuto cittadino.

Il terzo grazie era destinato ad una persona che l’anno scorso ci ha lasciato, Bruno Cagli, fondatore del Reate Festival, per tanti anni sovrintendente dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia, nel corso della sua lunga carriera già ai vertici del Teatro dell’Opera di Roma nonché anima della Fondazione Rossini di Pesaro. Letta ha ricordato la nascita del Reate Festival, l’entusiasmo per una città ricca di luoghi straordinari per fare musica – in primis il Teatro Flavio Vespasiano con la sua splendida acustica – e l’inaugurazione nel 2009 con il Don Giovanni, inizio di una splendida trilogia mozartiana diretta da una grande stella internazionale come Kent Nagano. Il Presidente ha poi introdotto i musicisti della serata, il direttore Alessandro Quarta e il Reate Festival Baroque Ensemble, insieme ai solisti di canto, una compagine di grande valore, già apprezzata nell’opera di apertura, l’Empio Punito di Melani il cui riscontro di pubblico e di critica è stato straordinario.

Il programma musicale è poi iniziato rivelando tesori poco conosciuti del repertorio barocco oratoriale, riferito alla Roma dei grandi compositori ospiti nel XVII secolo, Alessandro Scarlatti, Pasquini, Haendel. All’inizio di ogni gruppo di arie Alessandro Quarta contestualizzava e raccontava al pubblico le vicende narrate, favorendo così la comprensione e l’immedesimazione in un mondo di affetti e sentimenti sublimati negli argomenti a carattere sacro, ma intimamente legati alle vicende umane universali.

La sala gremita partecipava con un silenzio carico di adesione alla musica, e così si concludeva – presenti tutti coloro che hanno collaborato al festival, nonché rappresentanze del mondo della scuola – anche questa ultima edizione del Reate Festival.

L’immancabile bilancio finale è così riassunto: in meno di due mesi 30 appuntamenti, 11 produzioni di cui 5 proposte nell’ambito del Progetto Scuole con 16 repliche complessive e il coinvolgimento di 15 plessi scolastici della città e della provincia reatina di ogni ordine e grado. Circa 5.700 studenti hanno partecipato, a cui si aggiunge il pubblico degli eventi pomeridiani e serali. La varietà dei repertori e dei generi, l’attenzione per il teatro musicale così come per la musica contemporanea, la musica sacra e la musica realizzata ad hoc per i ragazzi è stata una costante anche nell’edizione 2019. Sul palcoscenico spesso giovani artisti sono stati applauditi da giovani spettatori, un’attenzione particolare del festival per valorizzare i talenti e farli conoscere e sentire vicini al pubblico giovane.

Sono state svolte inoltre, novità di quest’anno, quattro conferenze introduttive all’opera l’Empio Punito di Melani, in collaborazione con l’Università La Sapienza di Roma, l’Università dell’Aquila e il Museo Nazionale Romano di Palazzo Altemps, di cui una destinata agli studenti dei licei reatini.

Il Festival ringrazia tutti coloro che hanno collaborato alla riuscita della manifestazione, il pubblico tutto, i dirigenti scolastici e i docenti, i responsabili delle maggiori istituzioni cittadine che hanno presenziato agli eventi, i mezzi stampa e audio-video che hanno seguito l’intera manifestazione.